Acitrullo è un borgo di sedici abitanti, arroccato tra gli Appennini e ignorato dal mondo. Il sindaco Piero Peluria (Maccio Capatonda, nome d'arte di Marcello Macchia)...
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Nel film Maccio Capatonda, oltre al ruolo del sindaco, interpreta anche quelli del politico Filippo Bello e del povero Eugenio Normale, martirizzato da una famiglia decisamente sopra le righe, capitanata dalla napoletana Antonia Truppo. All'affiatato tandem Capatonda-Ballerina si affiancano poi le performance del vanesio commissario Fiutozzi (Gigio Morra), dell'integerrima ispettrice Sandra Pertinente (Roberta Mattei), di Ivo Avido, Fabrizio Biggio e Ninni Bruschetta. Ieri a Roma il regista, accompagnato da parte del cast ha presentato il film alla stampa. «Sono una divoratrice di tv e vedo un po' tutto, sul piccolo schermo c'è un eccesso di cronaca nera e la spettacolarizzazione del dolore in chiave tragicomica», racconta la Ferilli: «Il dolore prevede il lutto, una riservatezza che non si ritrova né nei conduttori tv, né nei parenti. Questo di Capatonda è un film sofisticato, che racconta in modo lucido certe abitudini italiane: si fa intrattenimento, ma non troppo politically correct». Capatonda incassa i meritati complimenti, sottolineando che il suo «è un film che mi auguro faccia ridere, ma anche riflettere gli spettatori. In Omicidio all'italiana, a parte l'ispettrice Sandra Pertinente, nome che ho scelto per evocare quello di Sandro Pertini, non si salva nessuno, infatti non me la prendo solo con la stampa e la tv, ma con tutti, a partire dal turismo dell'orrore. È una cosa cui ho iniziato a pensare dopo il naufragio della Concordia all'Isola del Giglio, ma ci sono poi i casi tipici di Avetrana e Cogne, dove sono andato a scrivere la sceneggiatura, per capire meglio le dinamiche della morbosità. Sono tragedie cui noi spettatori ci appassioniamo come fossero fiction, o partite di calcio. È stata bravissima Ferilli nel far passare questo messaggio serio nel suo monologo nella roulotte, che per me è la chiave dell'intero film».
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Il Mattino