La Fondazione Ravello per le festività di fine anno si sposta, come di consueto, all’Auditorium Oscar Niemeyer. Fulcro degli eventi in cartellone, organizzati in...
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In cartellone, non solo musica classica. Sul palco disegnato dall’archistar brasiliana si alterneranno infatti, personaggi di spicco del panorama artistico nazionale ed internazionale.
Ad inaugurare la rassegna sarà, mercoledì 28 dicembre (ore 21), il sound multietnico della Barcelona Gipsy balKan Orchestra, band di forte estrazione internazionale che ha suscitato grande curiosità a Barcellona e in molti altri paesi europei grazie alle sue performance che uniscono la musica tradizionale dei Balcani con la musica latino americana, le canzoni tradizionali catalane, italiane, greche, russe e del medio oriente con le sonorità vibranti del jazz, del flamenco, del jazz manouche e della musica rockabilly grazie all’estrazione cosmopolita dei suoi componenti.
Giovedì 29 dicembre (ore 21) di scena invece, uno dei talenti più acclarati del panorama musicale italiano, Fabrizio Bosso che ritorna nella Città della Musica con uno dei suoi progetti più affascinanti: Lo Spiritual Trio. Omaggio alla musica nera, declinata nella sua variante Gospel e Spiritual, con ben due album alle spalle, Spiritual (2011) e In Purple (2013), Fabrizio Bosso, Alberto Marsico e Alessandro Minetto, porteranno a Ravello il meglio di entrambi i lavori in una versione inedita arricchita dalla straordinaria voce di Walter Ricci.
Martedì 3 gennaio (ore 20.30) sarà la volta di “Natalizia” spettacolo tratto dalla tradizionale Cantata dei Pastori frutto dell’estro dissacratorio di Peppe Barra. Il cantore della moderna napoletanità, attingendo a piene mani ai temi della tradizione orale, interpreterà canti e testi del ‘600 e ‘700 in chiave contemporanea dando vita ad alcuni dei personaggi principali del presepe per rappresentare sulla scena l’incanto del verbo umanato e del trionfo del Bene sul Male.
A chiudere la rassegna un altro gradito ritorno, quello di Noa che, venerdì 6 gennaio (ore 20.30), tornerà a calcare il palcoscenico dell’Auditorium Niemeyer in quartetto assieme, oltre che all’inseparabile chitarrista Gil Dor, al giovane virtuoso del contrabbasso Adam Ben Ezra e all’altro partner musicale di lunga data, il percussionista Gadi Seri. Con questo progetto, pressoché tutto in acustico, Noa volge il suo sguardo in particolare ai sentieri jazzistici, rimanendo sempre ancorata alla sua dimensione di cantante totale, in grado di rappresentare se stessa sul palco sia quando si cimenta con le tradizioni musicali yemenite ed ebraiche sia quando ritorna alle sue origini di cantautrice dalle influenze world. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino