Che Liberato nelle sue canzoni raccontasse diversi episodi di una storia d’amore, ormai finita, tra due ragazzi lo si era capito fin dal secondo singolo uscito più di...
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Musica, testo e immagini richiamano i brani del cantante mascherato, creando un gioco di rimandi e contrapposizioni che rendono ancora più intricato questo progetto artistico attorno al quale aleggia un grande mistero. Base musicale in stile trap, voce camuffata dall’uso spregiudicato dell’autotune e un videoclip suggestivo girato in luoghi-simbolo di Napoli, questa “Nun m’aggio scurdat’” ricorda molto “9 maggio”, primo successo di Liberato, e anche il testo contiene chiari riferimenti a quella e ad altre canzoni del (t)rapper napoletano capace di raccogliere milioni di visualizzazioni con i suoi video.
Anche l’esordio di Catena promette bene: in soli due giorni è stato già visto 2mila e 500 volte su Youtube. E se nella prima clip di Liberato la protagonista era una ragazzina che cantava con la voce dell’interprete ignoto, questa volta è un maschietto a comparire e a fare il playback. Questo e altri particolari confermano che il pezzo di Catena è un altro tassello di un grande puzzle il cui disegno è svelato un po’ alla volta. E chissà cosa riserverà la prossima puntata, magari un duetto rappacificatore. Ma forse sarebbe troppo scontato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino