«Caviale e lenticchie» con Benedetto Casillo al Lendi

«Caviale e lenticchie» con Benedetto Casillo al Lendi
Sarò Benedetto Casillo con lo spettacolo “Caviale e lenticchie” ad aprire l’anno del Teatro Lendi in via A. Volta 176 (Strada Provinciale Grumo...

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Sarò Benedetto Casillo con lo spettacolo “Caviale e lenticchie” ad aprire l’anno del Teatro Lendi in via A. Volta 176 (Strada Provinciale Grumo Nevano-Sant’Arpino), mercoledì 11 gennaio, alle 21 (repliche 12 e 13 gennaio).

 
A metà degli anni ’50 Scarnicci e Tarabusi, celebri autori di rivista, lasciarono per un poco musiche e lustrini per firmare una commedia d'intreccio, leggera e brillante, "Caviale e lenticchie", portata al successo anche televisivo da Nino Taranto e rappresentata spesso anche all'estero. Nonostante gli autori non fossero napoletani, il testo, per lo spunto fantasioso della trama ispirata all'arte di arrangiarsi, si presta benissimo allo spirito comico partenopeo.

Ora lo porta in scena Benedetto Casillo, beniamino del pubblico napoletano, che ne cura una rispettosa rilettura e la regia. Il protagonista è Ferdinando Cafiero, che si atteggia a filosofo e artista. Non ha voglia di lavorare e, per tirare a campare, fa l'ospite abusivo in feste e festini della buona società. Può fare, così, incetta di cibi e bevande che poi rivende a ristoranti e trattorie. Particolarmente pittoreschi i componenti della famiglia del nostro Ferdinando e del vicinato. C'è la sua donna Nannina nell'esasperata attesa di essere sposata. Ci sono i figli. C'è una zia zitella che vive da gran diva il suo lavoro di addetta alle pulizie di un teatro. Ci sono sfaccendati, garzoni, mariuoli, invasati giovanotti emuli di Elvis Presley. In questo colorito quadro si innesta una situazione da miseria e nobiltà. L'ineffabile don Ferdinando, spacciandosi per autorevole commendatore, porta in casa un manipolo di aristocratici, chiamati a beneficare la sua famiglia bisognosa. Una sceneggiata irresistibile. Ma la faccenda si complica, per un perfido tutore che vuole sbarazzarsi del suo nobile rampollo, la messinscena di un delitto, un cadavere che appare e scompare, nella sarabanda di un farsesco thriller notturno. Poi il lieto fine. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino