Ha fatto bene Susanna Nicchiarelli a mettere mano alla vita eterogenea di una delle figlie di Marx, esattamente la minore Eleanor, che per intensità e tragicità non...
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La vita
Nata a Londra nel 1855, amava la letteratura, soprattutto Shakespeare, che citava a memoria.«Con la sua apparente incongruenza tra dimensione pubblica e privata - racconta la regista Susanna Nicchiarelli - la storia di Eleanor Marx apre un abisso sulla complessità dell'animo umano, sulla fragilità delle illusioni e sulla tossicità di certe relazioni sentimentali. Raccontare la vita di Eleanor vuol dire parlare di temi talmente moderni da essere ancora oggi, oltre un secolo dopo, rivoluzionari. In un momento in cui la questione dell'emancipazione è più che mai centrale, la vicenda di Eleanor ne delinea tutte le difficoltà e le contraddizioni: contraddizioni, credo, più che mai attuali per cercare di «afferrare» alcuni tratti dell'epoca che stiamo vivendo». Infine, momento cult del trailer, forse contaminato da un pizzico di eccessiva retorica, quello che vede una scanzonata Eleanor chiedere al padre quale fosse la sua idea di felicità. Marx non ha dubbi e dice subito all'amata figlia: «La lotta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino