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E' morto ieri nella sua casa di Los Angeles all'età di 92 anni Clarence Avant, il cui talento come manager, mentore e businessman gli è valso il soprannome di «black godfather», padrino nero, dello showbiz statunitense.
Ex capo della Motown, Avant ha lavorato con tutti, da Bill Withers a Michael Jackson, e ha fondato una delle prime stazioni radio americane di proprietà di neri.
L'elenco dei successi di Avant è lungo e vario. Ex manager di un nightclub, la sua reputazione di duro negoziatore ha attirato l'attenzione del cantante soul Little Willie John, che gli ha chiesto di diventare il suo manager. Ciò lo ha portato all'attenzione del veterano dell'industria dell'intrattenimento Joe Glaser, che ha
gestito artisti del calibro di Louis Armstrong e Barbra Streisand. Glaser ha preso Avant sotto la sua ala protettrice, affidandogli alcuni clienti - tra cui il compositore Lalo Schifrin - e incoraggiandolo a concludere affari. In poco tempo, Avant ha negoziato un contratto a sei cifre per il produttore jazz Creed Taylor alla A&M Records, nonostante avesse già un contratto con un'altra etichetta. Avant ha continuato a gestire artisti come Sarah
Vaughan, Freddie Hubbard e Kim Weston, che ha duettato con Marvin Gaye in «It takes two». Ha anche fondato due etichette discografiche, Sussex e Tabu. Avant è stato anche il promotore del «Bad tour» di Michael Jackson nel 1987, che ha guadagnato 125 milioni di dollari in tutto il mondo. È stato nominato presidente del board della Motown Records nel 1993.
Al di fuori della musica, Avant ha aiutato il giocatore di football americano Jim Brown a fare carriera nella recitazione e ha consigliato diversi presidenti degli Stati Uniti, tra cui Bill Clinton e Barack Obama. Ha preferito rimanere dietro le quinte, rimanendo umile e laborioso nonostante i suoi numerosi riconoscimenti, tra cui
l'inserimento nella Rock and Roll Hall Of Fame nel 2021. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino