Coronavirus, il giovane rapper Yoseba canta l'amore ai tempi della pandemia

Il nuovo successo di Yoseba: Amore Covid-19 freestyle
“Per te sfiderei la Nasa ma a casa c’è chi mi ha dato vita. Vinciamo sta partita, uniti più di prima ci godremo il panorama dopo sta salita”. Il...

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“Per te sfiderei la Nasa ma a casa c’è chi mi ha dato vita. Vinciamo sta partita, uniti più di prima ci godremo il panorama dopo sta salita”. Il messaggio d’amore più genuino e bello in questi giorni difficili e duri a causa dell’emergenza coronavirus, arriva dalla città oplontina, e dalla penna di un giovane rapper di Torre Annunziata, Yoseba, al secolo Giuseppe Cirillo. In tempo di quarantena, e di isolamento, ecco un testo dal significato profondo che sintetizza alla perfezione, il disagio che stanno vivendo tanti ragazzi giovani impossibilitati a poter vivere con spensieratezza e gioia il loro tempo.


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Ma al tempo stesso, un testo maturo che rilancia e consacra il concetto di amore universale e di riscoperta dei valori, quelli legati al sentimento nobile verso un genitore, un nonno, o più semplicemente  un amico. E’ soprattutto per loro questo sacrificio. Un invito a rispettare le regole e a non mollare, lanciato ai coetanei.. Questo, e tanto altro è il nuovo successo di Yoseba: “Amore Covid-19 freestyle”. L’amore al tempo del coronavirus.  Il giovane rapper non è nuovo a successi legati al tema dell’amore e del sociale, come “Quello che non hai”, e “illusione”. ”L’idea di scrivere questa canzone – dice Yoseba- è nata dopo che mi sono posto la domanda: come si sta vivendo l’amore in questi giorni in cui sembra che il mondo intorno a noi si sia fermato? Stando a casa – continua – è più facile concentrarsi, così ho preso un foglio e una penna e di getto ho scritto il mio pensiero, rivolto non soltanto alla persona amata, ma a tutte le persone che amiamo. Così dico a chi voglio bene: “non ti preoccupare, questa quarantena non mi farà dimenticare di te. Anche se ora siamo lontani e resto a casa”.


E proprio in questo contesto entrano i gioco i giovani, quelli che stanno assorbendo con maggiore difficoltà questi giorni conditi da mancanza di abbracci, di baci, e di semplici contatti: “Noi siamo giovani- riprende Yoseba – e ci sentiamo in cuor nostro, e forti dell’età, di poter sfidare il mondo. Non abbiamo paura e saremmo disposti ad uscire sempre, ma a casa abbiamo le persone care a cui dobbiamo il percorso della nostra vita, e dobbiamo rispettare le regole e resistere, soprattutto per loro. Dobbiamo capire tutti,  in primis il sottoscritto che vive la notte e i locali, la gravità del momento, e collaborare tutti per superarlo, pensando che in questi giorni ci sono medici e infermieri che stanno lavorando per noi. A Torre Annunziata, la mia città, eccetto qualche eccezione, la gente sta recependo il messaggio. E ne sono contento”. Il comun denominatore del testo della canzone, è l’ottimismo e una sorta di inno alla speranza. “E penso a quando tutto questo sarà finito. Sai che ti verrò a prendere come un bandito. E ti farò pensare pure che esiste Cupido. E che se ci vogliamo bene il mondo non fa così schifo”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino