Di Meo, dalle denunce con don Diana al sostegno al film di Crespi e Klaus David

Di Meo, dalle denunce con don Diana al sostegno al film di Crespi e Klaus David
«Disponibile a dare una mano, un bel progetto» sceglie i social Augusto Di Meo, ufficiale della Repubblica grazie ad un riconoscimento del Presidente della...

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«Disponibile a dare una mano, un bel progetto» sceglie i social Augusto Di Meo, ufficiale della Repubblica grazie ad un riconoscimento del Presidente della Repubblica, per sostenere il progetto del film ‘La Mano nera’ di Ambrogio Crespi e Klaus Davi.


Augusto Di Meo è l’uomo che, con grande coraggio, il 19 marzo 1994 vide il killer di don Peppe Diana e andò subito dai carabinieri. Era un grande amico del sacerdote, simbolo della guerra alla camorra, e fu per lui naturale denunciare. Di Meo ha, poi, iniziato una vita di sacrifici, spesso dimenticato da bizantine interpretazioni della legge, ma sempre in campo per le battaglie di legalità. Per lui, ormai, una ragione di vita. È un fotografo, vive del suo lavoro, ma gira per le scuole e negli oratori per consegnare positivi messaggi. 

«La sua disponibilità è per noi un autentico ed apprezzato riconoscimento. Saremo felici di averlo nella squadra» rilancia dai social Ambrogio Crespi, regista del film.

«Il lavoro è, prima di tutto, una battaglia di civiltà - dice Crespi che aggiunge - Di Meo sarà il nostro fotografo, ci accompagnerà in questo viaggio. La sua professionalità, il suo coraggio, le sue battaglie, l’impegno, saranno nel grande progetto».

Rilancia il massmediologo Klaus Davi «avere nella squadra l’uomo che ha sfidato la camorra e che ha fatto vincere  la giustizia, con la sua denuncia, è motivo di vanto. Augusto Di Meo è stato un vero amico di Don Peppe Diana».
Il film denuncia (Gaetano Amatruda curerà la comunicazione) che ha l’obiettivo di scuotere le coscienze, narra di storie di uomini minacciati dalla mafia, “eroi contemporanei che hanno messo in campo coraggio per opporsi alla criminalità organizzata”. 


Tra i protagonisti, con Luca Telese, Michele Inserra, giornalista nato a Castellammare e minacciato dalla ndrangheta, Gaetano Saffioti, noto imprenditore calabrese che ha subito numerose minacce e intimidazioni dalla ndrangheta, e Benedetto Zoccola. Lui, imprenditore ed ex amministratore di Mondragone, da sei anni vive sotto scorta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino