A Domenica Live il ricordo di Lamberto Sposini. Cesara Buonamici: «Ci manca molto lui e la sua Amatriciana»

A Domenica Live il ricordo di Lamberto Sposini. Cesara Buonamici: «Ci manca molto lui e la sua Amatriciana»
Cesara Buonamici presente in studio a Domenica Live per ricordare gli esordi in tv, l'inaugurazione del telegiornale di canale 5, e l'amico Lamberto...

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Cesara Buonamici presente in studio a Domenica Live per ricordare gli esordi in tv, l'inaugurazione del telegiornale di canale 5, e l'amico Lamberto Sposini: «Fu un successo, ma andò tutto storto, nessun servizio era andato come doveva andare, avevamo le mani tra i capelli, e ho pensato che forse non ce l'avremmo fatta, invece il TG5 ebbe una grande fortuna, che continua ancora oggi. Lamberto è un grande giornalista, uno che riempe la scena come lui non l'ho mai visto. Riesce a alleggerire e ridà spessore al nostro lavoro. Vorrei che sapesse quanto è forte il desiderio di rivederlo e riabbracciarlo, è sempre forte la sua presenza in redazione». 

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Un ritorno sui social pre pandemia: «Quando ci siamo rivisti, dopo tanti anni, prima del lockdown dello scorso anno, il tempo sembrava non essere passato. Durante la prima puntata del TG5, nel 1992, Mentana sentiva delle grandi urla dalla regia, perché i servizi non erano pronti, ma non si è perso d'animo. Ci siamo alternati per anni tra conduzione e coordinamento, sai quante ce ne siamo dette per la tensione della diretta? Abbiamo detto di tutto e di più! Dovevamo stare al passo della grande corazzata della Rai».

 

 

Il 29 aprile sono dieci anni dall'ultima apparizione di Lamberto Sposini in televisione, colpito da un malore a cui è seguita una lunga riabilitazione, seguito dagli amici, l'ex moglie e le due figlie: «Fu lui a creare la formula cari telespettatori, che non abbiamo più usato in segno di rispetto. C'era davvero un sentimento di affetto nei confronti degli spettatori, non era un modo di dire. Di quel momento non riesco a parlarne, è troppo doloroso. Lamberto è una persona semplice, a cui piace la campagna, ed era molto orgolgioso della siepe di rose che aveva curato personalmente. Prima di andare in onda parlavamo sempre di questi argomenti da pollice verde, e ha avuto un periodo in cui amava molto i quadri, gli dicevamo anche che comprava delle gran croste, ma lui ci voleva convincere che fossero delle grandi opere d'arte. Il suo piatto forte era l'amatriciana, e non voleva sentire storie, doveva trovare gli ingredienti solo lui, ma la faceva benissimo. La nostra vita in quegli anni era molto semplice, ma molto bella».

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Il Mattino