Fiorello e la nuova «Edicola»: «Preferisco l'alba ai megashow»

Caffè e cornetto, giornali, cellulare e bastone per i selfie, i vecchi amici del bar e tanta creatività. Fiorello vuole sentirsi libero di lavorare a modo suo, con i...

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Caffè e cornetto, giornali, cellulare e bastone per i selfie, i vecchi amici del bar e tanta creatività. Fiorello vuole sentirsi libero di lavorare a modo suo, con i suoi tempi, le sue esigenze e il suo linguaggio. Senza contratti lunghi e senza troppi obblighi come nel periodo dei grandi show in Rai.

Con «Edicola Fiore», che da un goliardico esperimento sul web è diventato uno dei programmi di punta di SkyUno, realizza il suo desiderio del momento: «Ottimizzo l’insonnia, lavoro poco, mi diverto e regalo buonumore», dice lo showman che non fa alcuno sforzo per svegliarsi all’alba ed essere alle 4.45 al bar Ambassador di Roma, zona Corso Francia, per dirigere l’allegra brigata che lo accompagna nella rassegna stampa che ha già fatto boom nelle 9 puntate speciali trasmesse a giugno. Stesso bar, e a prima mattina, anche se non proprio all’alba, per la conferenza stampa-colazione.
«Edicola Fiore» è nato pian piano. Notizia dopo notizia. Incontro dopo incontro. Gag dopo gag. Da lunedì 10(ogni giorno alle 7.30, a eccezione del week-end, per 28 minuti) le analisi, gli ospiti e le risate si moltiplicheranno su Sky Uno Hd, Sky Tg24 Active, alle 8 in chiaro su Tv8 e alle 20.30 in replica.
Che cosa dobbiamo aspettarci dal suo morning show?
«Non è un programma comico. Noi vogliamo regalare un buonumore pop, facile. Quando ci vedrete non potrete non rallegrarvi».
Nessuna nostalgia dei grandi varietà della Rai?
«No, non mi divertono più. Ho 56 anni e nella vita ho sempre cercato di lavorare il meno possibile. Chi me la fa fare di stare dietro a compensi, costi, ospiti, foto, contribuenti? Non ho il carattere adatto. A me non scivola tutto addosso. Sto sui social, reagisco, mi arrabbio. Preferisco vivere. Qui vivo».
Eppure la Rai la aspettava...
«Proprio qualche giorno fa ho incontrato il dg Campo Dall’Orto, ma quando lui è arrivato in Rai, io avevo già dato la mia parola a Sky e per me la parola vale più della firma».
Nostalgia per la radio, allora?
«L’esperienza a RadioRai2 è durata 8 anni e sono andato via nel pieno del successo. È bello smettere quando lo si decide e non quando lo vuole il pubblico».
Ma c’è chi vuole restare in scena per sempre. Come Baudo che torna a «Domenica in».
«Non sto con chi dice che vecchio è brutto, giovane è fico. Se Pippo ha voglia di fare tv e gliela lascino fare».
«Edicola Fiore» andrà in onda fino al 16 dicembre. Dopo che cosa farà?
«Mi prendo una pausa. Bisogna pura godersi un po’ la vita, la famiglia, farsi i fatti propri. Non si può firmare un contratto di tre anni. Preferisco essere un precario. E non è esclusa però una ripresa della mia “Edicola” a marzo».
Oltre i protagonisti fissi, dal giornalista Stefano Meloccaro, nuova spalla, all’imitatrice Gabriella Germani che farà Virginia Raggi, chi saranno gli altri ospiti principali?
«Agonia (Vito Scrimieri), Fabione (Fabio Fusai), il Dottore (Fabio Di Carlo), l’Osservatore romano (Riccardo Rossi), Cofanella, l’ex infermiera in pensione detta così per l’acconciatura a cofano. Poi ci saranno i medley a cura dei Gemelli di Guidonia, le barzellette dal finale imprevedibile del vignettista Diz (Giorgio Di Zenzo), i montaggi del labiali fatti con Mauro Casciari come quello della ministra Maria Elena Boschi che canta “Like a virgin” di Madonna, mentre a Renzi gli faremo cantare Justin Bieber. Ci sarà molta musica, a partire dai Negramaro. La sigla è sempre di Jovanotti, mentre il primo eliminato di “X Factor”, oltre a essere buttato fuori, come punizione verrà qui la notte stessa, da Milano e Roma, per duettare con il nostro Gionuein (Aldo De Martino) la mattina dopo. Io, comunque, a “X Factor” per fare il giudice non ci andrei mai».
Ospiterete politici, oltra a - si dice - Michael Bublé, Giorgia, Elisa, Mengoni e Benji e Fede?
«Nello statuto non sono previsti politici ma se uno passasse di qua, chissà... Se dovesse arrivare il sindaco Raggi, siamo pronti ad accoglierla. Del resto occupiamo suolo pubblico di Roma, quindi potrebbe venire a controllare».
Andate in onda in pieno dibattito sul referendum. Dirà la sua come Benigni?

«In Italia non puoi esprimere serenamente il tuo parere. Se dici come voti vieni lapidato, se non lo dici sei un qualunquista. Io voto “forse”. Perché dovrei schierarmi?». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino