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La prima volta che Eros Ramazzotti è salito sul palco del Teatro Ariston era il 3 febbraio 1984. Era per cantare "Terra promessa". A Sanremo era ancora un ventenne. Giubbotto di pelle, tshirt e jeans. Ora ci torna ancora da ospite. Ci torna per celebrare un compleanno importante... «A quel ragazzo direi di stare tranquillo, che tutto andrà bene».
Sanremo 2024
Al Corriere della Sera, Eros spiega perché torna al Festival di Sanremo: «Anche se non vendo più i dischi che vendevo in passato, sento una bella curiosità attorno. È bello, non è facile restare nelle testa della gente.
La critica ai trapper
La storia non la fanno di certo i trapper e le loro rime violente. E al Corsera lo dice chiaramente: «Non c’è rispetto per le donne. Dopo il lockdown si è accentuata la follia, in particolare quella degli uomini. Ma come fai a tirare fuori dalla testa dei ragazzi certe idee se ascoltano quei brani?». "Una terra promessa, un mondo diverso" per Eros è sempre stato «un messaggio di speranza. Ognuno aveva la sua: il no alle guerre, il lavoro, la famiglia». Una terra promessa che Ramazzotti ha trovato, trova «nel conseguire ogni giorno qualcosa di diverso, nel crescere sempre per migliorarmi».
Le famiglie allargate
Anche nei sentimenti: «Ho vissuto felicemente tutte le mie relazioni, ma senza costruirne una duratura. Diciamo che ho sempre avuto delle famiglie allargate e che mi ci sono trovato bene». Ha compiuto 60 anni ma a parte qualche dolorino in più non ha sentito il "colpo". Diventare nonno invece... «Sì, ma è un’esperienza fantastica. Gli ho già regalato una chitarra. Una vera. Anche se so che la scasserà subito, mi piace l’idea che scopra gli strumenti».
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