Fabio Rovazzi entra in un videogioco. Il cantante, attore e regista ha ispirato un personaggio di “Call of Duty Warzone”. Sono sue le fattezze...
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A partire da oggi, gli utenti di tutto il mondo, più di 75 milioni di giocatori, avranno un operatore in più con cui giocare a “Call of Duty: Modern Warfare” e “Warzone”, sparatutto in prima persona free-to-play. Il personaggio ispirato a Rovazzi è un ex-soldato delle forze speciali del 1°Reggimento Col-Moschin e attinge a piene mani dal genere cinematografico ‘spaghetti western’ che negli anni sessanta e settanta rilanciarono il genere in Italia, grazie a registi capaci di coinvolgere attori di fama internazionale per film rimasti veri e propri cult del genere.
Via quindi il classico basco da soldato, sostituito da un cappello da cowboy, un poncho a coprire le spalle, barba incolta ed il classico movimento a ‘giravolta’ della pistola che rotea sull’indice nel momento dell’estrazione dalla fondina.
"Morte" nell’opera di fantasia prende il nome di Sergio Sulla, un ragazzo salernitano con la passione per i film western ed il sogno di diventare un tutore della legge. I suoi desideri si infrangono però contro il suo carattere duro e rabbioso, costringendolo al carcere minorile per aver “energicamente difeso” dei malcapitati dall’attacco di bulli. Interdetta la strada dell’uomo di legge, sceglierà quindi di arruolarsi come volontario nel Col. Moschin, servendo in Iraq e Libia, ma anche la divisa militare sta stretta e quindi la svestirà, a favore di un incarico come operatore sotto copertura, scegliendo appunto Morte come nickname, un tributo alla morte del suo sogno infranto, di diventare un tutore della legge. Morte si unisce a Captain Price, Ghost, Gaz e agli altri leggendari operatori di Call of Duty.
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Il Mattino