Alunni del Sole & friends: canzuncelle ritrovate

Alunni del Sole
Non è mai troppo tardi: ora che in via Firenze c'è una targa che ricorda che lì è nato Paolo Morelli, arriva anche l'omaggio al leader degli...

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Non è mai troppo tardi: ora che in via Firenze c'è una targa che ricorda che lì è nato Paolo Morelli, arriva anche l'omaggio al leader degli Alunni del Sole, scomparso improvvisamente il 9 ottobre 2013 e poco celebrato dai soloni della canzone di tendenza. È un triplo lp, o un doppio cd, sarà presentato lunedì alle 17.30 alla Casina Pompeiana, in Villa Comunale, e contiene un inedito della band napoletana che spopolò negli anni Settanta, riportando il dialetto in hit parade e trovando una delle chiavi di accesso ad una moderna canzone napoletana. Dentro c'è un inedito («Primo amore», che conferma lo stile da ultimo dei romantici-melodici e da figlio orgoglioso degli anni Settanta, da partenopeo del mondo: era un provino del 1971, al sax c'è un Gato Barbieri non ancora famoso), ma soprattutto tanti fratelli, figli e nipoti degli Ads, pronti a ragionare sulla modernità di un canzoniere che rap&trap non riescono a mandare in soffitta.

Fratelli, dicevamo, perché tutto nasce da Bruno Morelli, chitarrista e cofondatore del marchio Ads, nome ereditato da un romanzo di Giuseppe Marotta, che difende ancora oggi, e che ha trovato in Peppe Ponti e nell'etichetta SuonidelSud qualcuno disposto a credere in un'operazione non meramente revivalistica o di testimonianza.
Anche se una produzione artistica comune avrebbe dato all'album una consistenza progettuale più importante, «Continuando verso Napoli» contiene perle che le radio (non solo napoletane, soprattutto napoletane) dovrebbero suonare: è un figlio di un Alunno del Sole l'Enzo Gragnaniello latinissimo che rilegge un successo come «Concerto», sono figli di Alunni del Sole gli Audio 2 che battisteggiano sulle note di «I ritornelli infantili», quasi a ricordarci come i Seventies non sono finiti mai, in sintonia con quel che fa Franco Del Prete con i suoi Sud Express e «L'aquilone», proprio lui che c'era ancor prima, negli favolosi Sessanta, con quegli Showmen che diedero il via al neapolitan power.
Con Gigi Finizio che si impossessa del capolavoro di «'A canzuncella»; con Patty Pravo che aveva già messo su un suo album «'Na canzone»; con Jovine che aggiunge reggae e velocità da coitus mai interruptus a «Liù», quasi a sottolineare il tema a luci rosse; con Roberta Nasti che cesella una «... E mi manchi tanto», tra le sorprese assolute dell'operazione, appare chiaro come il repertorio degli Ads sia presente nella memoria e nel cuore di quanti li ascoltarono in gioventù, colonna sonora di intermittenze del cuore e di sfregamenti pubici sempre più arditi, ma anche a suo modo attuale, nelle versione originali, pianistiche, al confine tra il pop e il progressive e la veracità ineludibile, come in quelle postmoderne.
Convince poco, come sempre, l'operazione dei versi letti come fossero poesie - anche se lo fa Mariano Rigillo, persino se lo fa Mariano Rigillo - e alcune riletture poco originali: Paolo Morelli era genio sregolato, pornoromantico nella versificazione, delicato quanto sorprendente nella composizione, assolutamente inimitabile nella voce di dentro con cui affrontava le sue canzoni e il mal di vivere che nascondeva a stento.
In tanti si sono mobilitati per l'occasione: Enzo Decaro, Antonio Onorato, Gianni Lamagna, Lino Vairetti, Monica Sarnelli, Pino Insegno, Elisabetta Serio (bello il suo pianismo in «Un'altra poesia» affidata alla voce di Assia Fiorillo), Aniello Misto con Tony Esposito, gli Alma Partenopea («Tarante'»), Espedito De Marino, Gianni Lamagna, Lino Vairetti (la title track), Marco Cecioni del Balletto di Bronzo, Donix, Ida Rendano, Rosa Chiodo, Marcello Miele, i Wonder Experience, Gigi Marini, Remo Anzovino (solitario al piano in «Finisce qui»).

«Io ho altri inediti nel cassetto e tanto materiale, compresi i quadri di Paolo, che abbiamo usato ad esempio per la copertina del disco», racconta Bruno Morelli, «e mi piacerebbe trovare il modo di tirarli fuori, per ricordare Paolo, per non far evaporare il ricordo degli Alunni del Sole, ma è davvero difficile con il mercato in mano ai soli gusti giovanili. Se questo cofanetto esiste è grazie alla devozione di Peppe Ponti». E a quanti, come Patty Pravo ed Enzo Gragnaniello sanno che non possono non dirsi alunni degli Alunni del Sole.
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Il Mattino