FoodNetwork, Giuseppe Scicchitano figlio di ‘a Figlia d’ ‘o Marenaro racconta la crudités di mare

Giovane imprenditore e food creator, Giuseppe Scicchitano racconta la sua arte

Giuseppe Scicchitano
Per assaporare a pieno le bontà del mare, la parola d’ordine è “crudités”, a dirlo è Giuseppe Scicchitano che di crudi di mare se ne...

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Per assaporare a pieno le bontà del mare, la parola d’ordine è “crudités”, a dirlo è Giuseppe Scicchitano che di crudi di mare se ne intende: nel suo ristorante Innovative in via Foria 182 sono il piatto forte. 

Scicchitano, classe ‘90, è il primogenito di Nunzio e Assunta Pacifico oggi alla guida di ‘a Figlia d’ ‘o Marenaro. Innovative è la sua intuizione, che nasce dall’innata vocazione ad immaginare e osare nuove imprese. Cresciuto nelle cucine di famiglia a pane e tradizione, ha imparato il mestiere sin da bambino e senza scorciatoie. Dal nonno – che alla fine degli anni Quaranta vendeva per strada col carretto il “brodo di purpo” – ha conosciuto gli aneddoti di famiglia, dal padre ha imparato ad aprire ostriche e frutti di mare con eleganza e destrezza e dalla madre ha ereditato verve e passione smodata per il cibo, la storia e la vera cucina partenopea. 

Giovane imprenditore e food creator, ha raccontato la sua arte su FoodNetwork, ospite del reality show “Assunta, la regina del mare”. Per il programma, ha deciso di presentare la “bomboniera di mare”, protagoniste del piatto, le ostriche Regal Or, servite insieme a fasolare, cannolicchi, gamberi di Ischia, scampi di Terracina insieme a frutta fresca e come tocco finale l’effetto speciale dato da una colata di ghiaccio secco a simulare le onde del mare.

«Le ostriche arrivano dall’Irlanda dopo 36 mesi di affinamento. I primi 24 sono nel Nord Ovest a Westport, dove le acque hanno un’alta concentrazione di plancton e salinità che gli dona una crescita esponenziale, e gli altri 12 vengono trasportate più a Sud nella foce del fiume Slaney, con acque molto pure che lo rendono ancor più carnoso», spiega Scicchitano.

 

Tra gli altri crudi che offre nel suo ristorante anche ricci, tartufi, gamberoni, carabineros, ostriche di 6 tipologie diverse, e il richiestissimo king crab. Ogni giorno il pescato fresco, in bella mostra in vetrina, che viene prima abbattuto per uccidere il parassita Anisakis. Tutto il menù, che nesce di intesa con lo chef Sergio Scuotto, guarda alla tradizione di famiglia e punta alla sperimentazione di nuove formule, come la cheescake di mare con fresella sbriciolata, ricotta e tartare di gamberi, il crocchè con alici in pane panko a grana fine e provola di agerola, e lo scarpone di mare, una melanzana ripiena di calamari, gamberi, polpo, datterino e crostino di pane.

Sette sono i primi, dal risotto agli abissi ai gamberi alla chitarra rovente. Sei i secondi, dal baccalà sovrano con erbe spontanee alll’astice blu gold su provola stirata e foglia d’oro. Ogni portata ha il suo vino, grazie ad una cantina di oltre 150 etichette italiane ed estere, bollicine e champagne dei marchi più prestigiosi. 

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Il Mattino