"Frontiera" è il cortometraggio vincitore del David di Donatello: una storia amara, il racconto muto e fortemente evocativo di due giovani che si...
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Laurea alla Federico II in Filosofia ( la sua tesi era incentrata sui personaggi nichilisti nell’opera di Dostoevskij), ha lavorato con registi come Toni Servillo, Orlando Cinque e Salvatore Cantalupo, e va in scena in numerosi spettacoli con la compagnia Manovalanza. L'attore è affiancato nel ruolo di co-protagonista da Bruno Orlando, ne panni di un necroforo. Quest'ultimo sembra affrontare le difficoltà del suo primo giorno di lavoro con aria di sfida, ma si scoprirà presto umanamente scosso e fragile. Fiorenzo, più maturo e riflessivo, si autoimpone un rigido sef control e tende una mano, o meglio una sigaretta, a Bruno nel suo momento di maggiore fragilità. Genuini e ligi, i due protagonisti lottano con la loro innocenza, presto persa davanti a dei processi brutalmente meccanici, a contatto con corpi umani morenti.
Il messaggio finale è un misto tra la speranza di un vita che si può ancora salvare e la crudezza di immagini/reportage di una sorta di cimitero sottomarino, riprese a seguito della strage di migranti nel mare di Lampedusa, nel 2013.
Ma la frontiera è tanto un luogo fisico quanto un luogo mentale, una condizione d’essere e da superare.
Il regista Alessandro Di Gregorio all'indomani dalla vittoria ha dichiarato: "Le frontiere geografiche sono solo immagini disegnate dagli uomini sulle cartine. Il vero problema sono quelle mentali che stanno cercando di innalzare tra di noi, tra gli esseri umani. E sono queste che bisogna abbattere. "
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Il Mattino