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In Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales, «ho una piccola parte. Ma sono molto contento di essere tornato, di ripresentare Will Turner e di farvi conoscere mio figlio». Così Orlando Bloom, oggi a Giffoni, accolto da centinaia di fans, ha confermato l'indiscrezione che girava sul suo ritorno nel quinto capitolo dei Pirati dei Caraibi, in uscita nel 2017 (il set in Australia si è chiuso in questi giorni) stavolta insieme a un figlio (che dovrebbe essere interpretato da Brenton Thwaites, ndr).
L'attore non ha rivelato altri particolari sulla storia («mi spiace, non posso parlarne, mi metterei nei guai»), sottolineando però di essere contento di tornare a lavorare con Johnny Depp «che per me è sempre stato un eroe». Trentotto anni, britannico Bloom, lanciato dalla saga del signore degli Anelli («interpretare Legolas è stato un regalo incredibile, mi piacerebbe dire di essere simile a lui, ma mi ha richiesto grande lavoro, per la sua compostezza e grazia»), sta anche pensando al piccolo schermo. «La tv sta vivendo un'epoca d'oro - ha spiegato - amerei molto avere la possibilità di sviluppare un personaggio per un lungo periodo di tempo. Per questo sto lavorando all'idea di una serie insieme ad alcuni produttori americani». Tra gli altri progetti a cui lavora c'è anche il ritorno in palcoscenico, dopo aver interpretato a Londra nel 2007 «In celebration», e nel 2013 a New York Romeo e Giulietta, «che è stata la mia prima volta a Broadway e il mio primo Shakespeare, una delle esperienze più appaganti della mia carriera.
Ora ci sono varie idee, mi piacerebbe un testo contemporaneo o un musical».
Il Mattino