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Gigi D'Agostino sta per tornare sulle scene dopo una pausa durata 4 anni, tra la pandemia e la malatta per cui si è ritirato nella sua casa, per prendersi cura di se stesso e riprendersi. La sua prima apparizione pubblica (e anche televisiva) sarà a bordo della Costa Crociere ormeggiata al largo di Sanremo in occasione del Festival. Amadeus è riuscito a convincerlo, anche se il dj torinese non ha ancora ben capito come sia riuscito a rintracciarlo: «Non so come sia andata perché io vivo proprio isolatissimo, in un universo parallelo: non ho le suonerie nel telefono, non rispondo alle chiamate. So solo che mi ha fatto piacere».
In un'intervista al Corriere della Sera, Gigi D'Ag ha parlato del suo ritorno e, per la prima volta, anche del male che lo ha costretto al deambulatore per molto tempo.
«Sanremo? Non era calcolato.
Sul rapporto con il Festival ha detto: «Da piccolo mi piaceva proprio Sanremo e compravo la compilation in vinile. Poi cominciando a suonare in discoteca un po’ mi sono allontanato, ma almeno la finale la seguivo. Andarci in gara mi piacerebbe, molti anni fa c’era stato anche un avvicinamento perché ho sempre scritto anche canzoni italiane, quindi sì, mi ci vedo, e magari più avanti spero che succederà».
Quando gli viene chiesto che malattia lo abbia colpito, Gigi D'Ag preferisce non parlarne: «È che già l’ho vissuta male, non solo per il dolore, ma anche perché non amo essere visto come se chiedessi compassione. Fosse per me non avrei mai detto neanche che stavo male. Ho dovuto farlo perché a novembre 2021 avevo in programma un concerto, già spostato due volte per la pandemia. Sono stato “aggredito” da questa situazione e pensavo alla gente che per la terza volta si trovava il live annullato. È stato un momento tragico. Gradirei non spiegare altro perché se no metto in moto immaginari, ma a cosa serve?».
Adesso, però, assicura che sta bene: «Sì, sto bene. Certo ho vissuto un enorme trauma quindi non posso sapere qual è il mio futuro, ma mi ritengo fortunato in tutto. Tra le tante cose particolari della mia vita, anche in questo mi è successa una cosa particolare. Ma mi concentro su come mi sento ora, a un certo punto ho dovuto farlo, altrimenti il cervello continua a vivere di immaginazioni legate al dolore o al timore che lo potrai provare di nuovo, un loop in cui non voglio più entrare. Comunque sto bene, vado a camminare, a correre, ho ripreso la vita di prima».
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