Proietti: «Recitare Eduardo? Mi piacerebbe ma ho paura dei napoletani» «Roma e Napoli? Sono messe male, ma Roma sta peggio»

Ultimamente il silenzio gli piace anche se è "ciarliero". Si rifugerebbe nell'eremo di San Martino. Gigi Proietti manca un po' da Napoli ma è...

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Ultimamente il silenzio gli piace anche se è "ciarliero". Si rifugerebbe nell'eremo di San Martino. Gigi Proietti manca un po' da Napoli ma è tornato per un incontro con il pubblico al teatro Cilea sul suo libro Decamerino, edito da Rizzoli, e per la commedia musicale che ha prodotto, "Non c'è due senza te", che vede protagonista la figlia Carlotta, scritta e diretta da Toni Fornari con Claudia Campagnola, Marco Morandi e Matteo Vacca,  da oggi fino al 20 marzo al teatro Augusteo). Non frequenta più Napoli come un tempo, ma trova che si sia accorciata la distanza con Roma, e non solo per la Tav: "Sono due periferie della stessa città, città - dice - messe male sotto molti aspetti, anzi forse Napoli sta meglio di Roma: sono metropoli stanche, antiche, con sovrapposizioni e invasioni". Lo tenta l'idea di interpretare Eduardo De Filippo a teatro. A frenarlo la "paura del napoletano anche perché quando qualcuno tenta di parlare romanesco a noi romani dà fastidio e non vorrei succedesse a me con il napoletano". Dopo l'esperienza di un ristorante, manifesta la sua insofferenza verso la chef mania: "Vedere sempre gente che mangia e sapere che ce n'è tanta altra che non può sembra una strana follia, un paradosso e poi va bene un programma di cucina ma mille no. Non capisco dove vanno a pescare tutte queste ricette". Piuttosto invita ad investire nei giovani: "Ne ho aiutati tanti e ora faccio lo stesso con le mie figlie". È proiettato al futuro e sulle unioni gay dice: "Si alle adozioni anche da parte degli omosessuali", mentre guarda con diffidenza all'utero in affitto, "un problema serio che non si può prendere alla leggera".
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Il Mattino