«Giovanni Paisiello al San Carlo» un tuffo nel passato del Settecento

Affascina e conquista la mostra su «Giovanni Paisiello al San Carlo», aperta al Memus, il museo del teatro a Palazzo Reale. I costumi ricchi e fantasiosi, i bozzetti,...

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Affascina e conquista la mostra su «Giovanni Paisiello al San Carlo», aperta al Memus, il museo del teatro a Palazzo Reale. I costumi ricchi e fantasiosi, i bozzetti, gli elementi scenici degli spettacoli del grande compositore tarantino di cui si celebrano i duecento anni dalla scomparsa riportano lo spettatore in un mondo magico, quello dei tanti spettacoli di Roberto De Simone cui è dovuta la reinassance paisielliana fin dalla metà del Novecento. E folla delle grandi occasioni alla mostra con la sovrintendente Rosanna Purchia ad accogliere gli ospiti con il direttore artistico Paolo Pinamonti e la responsabile marketing Emmanuela Spedaliere.


Mimmo Jodice era incantato dalle fotografie di Luciano Romano, un tuffo nel passato per Mauro Carosi e Odette Nicoletti scenografo e costumista di tanti allestimenti legati al Settecento napoletano. Molti dei quali visibili nella mostra curata da Nicola Rubertelli, Giusi Giustino e Francesca Zardini, Benedetto Longobardi Ruju (art director per la grafica) e, per la parte multimediale, da Stefano Gargiulo.
 

Tra i presenti, Nino Daniele, assessore alla Cultura del comune, Mariella Utili, direttore del polo museale, Elsa Evangelista, direttore del San Pietro a Majella, la presidente e il direttore del Conservatorio di Benevento Caterina Meglio e Giuseppe Ilario, Paologiovanni Maione, Paolo Isotta, Maria Caracciolo, Anna Razzi, Lucio Turchetta.

Nel parterre anche Riccardo Canessa, regista de «La Zenobia in Palmira», piccolo capolavoro nascosto di Paisiello, riproposto per la prima volta in epoca moderna dal Lirico proprio in occasione del bicentenario dell'autore, esponente di punta del Settecento napoletano. Lo spettacolo, dedicato all'archeologo siriano Khaled al-Asaad, morto mentre cercava di difendere il sito archeologico di Palmira dagli attacchi dell'Isis (per lui al centro della sala una poltrona vuota), è in scena al Teatrino di Corte fino a venerdì 27. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino