Grande Fratello Vip 2020, Pupo dopo il reality: «Senza pubblico meglio, la caciara non giova al programma»

Pupo (Instagram)
Dopo la sua buona prova seduto per la prima volta sulla sedia degli opinionisti del Grande Fratello Vip 2020, assieme alla collega Wanda Nara, Pupo ha detto la sua sul reality...

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Dopo la sua buona prova seduto per la prima volta sulla sedia degli opinionisti del Grande Fratello Vip 2020, assieme alla collega Wanda Nara, Pupo ha detto la sua sul reality Mediaset condotto da Alfonso Signorini, “limitato” dalle norme sul coronavirus.




Prima di partecipare non era un esperto di GF: «Non avevo mai guardato il Gf in vita mia – ha raccontato in un’intervista al sito “Tvblog.it” - sono rimasto molto coinvolto dalla sensibilità, dall’umanità e dalla meravigliosa disperazione dei concorrenti. Mi hanno molto colpito e pure ridimensionato».

Un ottimo rapporto con Signorini: «Alfonso per me è stata una grandissima sorpresa. Ho scoperto un amico fraterno, una persona molto più valida di quella che credevo. Ha i suoi atteggiamenti a volte conservatori, poco portati all’idea di dissacrazione di certi riti, ma è stato se stesso e mi è piaciuto molto».


All’inizio, nelle prime puntate, non si sentiva tanto nel ruolo («Erano abbastanza istituzionali e per me era difficile inserirmi. Poi, quando è venuta fuori l’umanità, ho potuto abbandonare persino l’autoreferenzialità. Il mio rischio era quello di vedere uno dentro la casa e di immedesimarmi in lui, di intravedere alcuni momenti che furono anche i miei»), ma l’assenza di pubblico a giovato alla trasmissione: «Secondo me sì e lo ho affermato sin dalla prima puntata. La caciara non giova al Grande Fratello, magari serve più al conduttore per creare un’atmosfera che però è fuorviante. A volte si crede che un programma sia venuto bene perché il pubblico ha partecipato, poi vedi gli ascolti modesti e ti accorgi che non sono state rispettate le aspettative. La trasmissione è venuta bene, il 23% di share della finale, con una curva finale pazzesca, è anche frutto di un bacino di utenza che è forzatamente aumentato. Ma se un programma non piace, la gente non lo guarda».
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Il Mattino