La moglie di Harvey Weinstein rompe il silenzio. Non sapeva nulla: «sono stata chiaramente naif». Georgina Chapman, torna in pubblico, con un'intervista a Vogue,...
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«Ho pensato: chi sono io per farmi vedere in giro mentre accade tutto questo?». Chapman, stilista per il marchio Marchesa di cui è anche la co-fondatrice, ora sta provando a voltare pagina. Ma non è facile: «Ho momenti di rabbia. Ho momenti di confusione. Ho momenti di incredulità», dice a Vogue, ammettendo di piangere spesso soprattutto per i figli. «Come saranno le loro vite? Cosa dirà loro la gente? Loro vogliono bene a loro padre», aggiunge. Poi però, orgogliosa dice: «Non voglio essere vista come una vittima, perché non penso di esserlo. Sono una donna in una situazione orrenda, ma non unica». Quando le indiscrezioni sulle molestie sessuali di Harvey Weinstein sono prima state pubblicate dal New York Times e poi dal New Yorker, «ho perso quasi cinque chili in cinque giorni».
Le ci sono voluti «circa due giorni» per metabolizzarle: «La mia testa girava all'impazzata. Ed è stato difficile perché il primo articolo era relativo a un arco temporale molto precedente a quando noi ci siamo incontrati, quindi c'è stato un momento in cui non potevo prendere una decisione informata. Le storie poi si sono susseguite e ho capito che non si trattava di un incidente isolato. Sapevo che dovevo andare e portare i bambini via da tutto questo», racconta, ammettendo di farsi aiutare da uno psicologo dopo lo scandalo, ma di non averlo fatto subito, «perché - dice - ero troppo scioccata».
La moglie di Weinstein poi si racconta.
Il Mattino