Nel titolo del suo nuovo album, «Spettacolo», son già comprese una visione e una considerazione filosofica: «Ogni vita è spettacolo», dice...
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Perché?
«Non ho paura di usare quella parola che molti evitano a tutti i costi: ho visto in faccia qualcosa di molto simile alla depressione. Avevo la percezione di essere nel pieno di una metamorfosi, che il linguaggio di quel periodo non me lo sentivo più addosso: e forse certe aspettative non venivano rispettate. Anche il modo di scrivere, la voce, il modo di vedere il mondo intorno a me, cambiava. Così ho cominciato a far sentire in giro i miei pezzi e... sono stato fortunato»
Insomma, ora va tutto bene?
«Ci sono state tante tappe, ho imparato gli alti e bassi della vita. Mi sono trasferito a Milano dopo X Factor, su consiglio di Mara Maionchi: aveva ragione, qui ci sono più possibilità, contatti, concerti, addetti ai lavori... Mi è servito un po' di tempo per ambientarmi, ma sono felice di aver fatto questo passo».
Nessuna nostalgia di Castellammare?
«Torno quando posso, a certi legami non saprei rinunciare. E tifo sempre Napoli: domenica sarò a San Siro, dobbiamo crederci fino all'ultimo, fino al faccia a faccia con la Juventus».
Si riprenderà le sue canzoni anche dal vivo?
«Prepariamo una data zero, per far partire il tour da Milano e andare avanti tutta l'estate. Sarò accompagnato da un trio, chitarre-basso-batteria, rinunciando alle tastiere. Devo decidere bene la scaletta, di sicuro canterò i pezzi che ho dato ai miei colleghi: mi piacerebbe fare prima o poi un disco delle mie cover, qualcosa si aggiungerà presto, anche se per scaramanzia non voglio anticipare nulla. E sarò tra gli artisti in apertura degli show di Laura Pausini al Circo Massimo: spero faremo insieme un duetto nel pezzo che le ho dato, Il coraggio di andare».
Sul palco ci sarà spazio anche per i pezzi della prima ora?
«In realtà Mi togli il respiro che avevo portato a X factor con me non c'entra più: aveva una firma prestigiosa, Saverio Grande, ma quel mondo teenageriale ormai mi risulta estraneo e lontano, sono passati dieci anni».
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Il Mattino