I 99 Posse ricantano la loro hit per il ragazzo che ha perso le gambe: «Curre curre Gaetà»

A sinistra Luca Zulu Persico, cantante dei 99 Posse, a destra Gaetano Barbuto Ferraiuolo
Spera di tornare a correre al più presto Gaetano Barbuto Ferraiuolo, il ragazzo vittima di un agguato nella sua Sant’Antimo lo scorso 20 settembre. Quella sera il...

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Spera di tornare a correre al più presto Gaetano Barbuto Ferraiuolo, il ragazzo vittima di un agguato nella sua Sant’Antimo lo scorso 20 settembre. Quella sera il 21enne fu avvicinato in strada da alcuni sconosciuti che gli spararono diversi colpi di pistola alle gambe da distanza ravvicinata. Proiettili che gli devastarono gli arti inferiori, costringendo i chirurghi del Cardarelli ad amputarli entrambi. E così da quattro mesi Gaetano, che è incensurato e non è mai stato coinvolto in storie criminali di alcun tipo, è costretto su una sedia a rotelle, arrabbiato perché su quel raid non si è ancora riusciti a fare piena luce, ma coltivando anche una grande speranza: sottoporsi a un intervento chirurgico a Bologna per l’applicazione di due protesi, che gli consentano di rimettersi in piedi.

Gaetano Barbuto Ferraiuolo: «Ho perso le gambe e i miei amici ma ritornerò a correre»

E, in attesa che il ragazzo si rechi nel capoluogo emiliano, intorno a lui si è creata una catena di solidarietà che lo sostiene economicamente e moralmente. Una catena che vede tra i primi anelli il consigliere regionale, Francesco Emilio Borrelli, e la trasmissione in onda su Radio Marte, La Radiazza, condotta da Gianni Simioli e Serena Li Calzi. E proprio Simioli nelle ultime ore si è fatto promotore di un’iniziativa molto forte, chiedendo ai 99 Posse di riscrivere il testo del ritornello del loro brano più conosciuto, Curre curre guagliò, che in onore del 21enne di Sant’Antimo è diventato Curre curre Gaetà: «Quando ho proposto la cosa al resto della band, hanno accettato subito senza farmi nemmeno terminare il racconto – ha dichiarato Massimo Jovine, uno dei membri dello storico gruppo napoletano, raggiunto telefonicamente durante il programma –. Dopo tutto, è una cosa così importante poter accompagnare una persona attraverso un percorso così delicato, che per noi esserci è stato solo un onore. Gli facciamo un grosso in bocca a lupo e gli ribadiamo che siamo tutti con lui».

«Sono stato molto contento di questo omaggio – ha detto Gaetano, anche lui intervenuto in trasmissione telefonicamente –. Anche se nel 93, l’anno in cui uscì questa canzone, non ero ancora nato, la conoscevo già, perché l’ascoltavano i miei genitori. Mi sono emozionato molto nell’ascoltarla, mi ha dato molta forza. Ma, in generale, la musica è molto importante, mi sta facendo tanta compagnia in questi mesi di convalescenza».

«Grazie a questa rielaborazione di Curre curre guagliò nessuno smetterà di pensare a Gaetano – ha detto Gianni Simioli –. Dobbiamo trovare tutti i pretesti per non far spegnere i riflettori sulla sua vicenda, affinché non diventi una notizia vecchia e venga dimenticata. E questa canzone servirà anche a incentivare la raccolta fondi in favore di Gaetano, che deve andare a Bologna per riacciuffare i suoi 20 anni».

Raccolta fondi che prosegue sulla piattaforma Gofundme.com, dove sono stati già donati più di 43mila euro: «Abbiamo raggiunto quasi la metà del nostro obiettivo (100mila euro, ndr) – ha detto Francesco Emilio Borrelli a conclusione del collegamento –. Per noi è molto importante che Gaetano realizzi il suo sogno, riprendendo a camminare ma anche a correre. Le sue gambe sono anche le nostre e di tutti i ragazzi perbene di questa città. Lui non tornerà a correre solo per sé, ma per tutte le vittime innocenti di questa terra».

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Il Mattino