I Sud58 e la loro "Una fantastica idea" «É un sogno diventato realtà»

«Abbiamo creduto in un sogno che ora è realtà». Sono ancora esterefatti i Sud 58 di avere fisicamente tra le mani il loro primo album «Una...

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«Abbiamo creduto in un sogno che ora è realtà». Sono ancora esterefatti i Sud 58 di avere fisicamente tra le mani il loro primo album «Una  fantastica idea» (uscito il 29 aprile), e dalla sigla di Made in Sud si stanno facendo strada nel panorama nazionale come portavoci del New Neapolitan Style, un mash up in chiave partenopea. Il trio (Antonio Guido, Veronica Simioli e Mavi Gagliardi) noto al grande pubblico per aver realizzato la colonna sonora del programma di Rai 2 Made In Sud, uniscono la tradizione napoletana alle hit internazionali, attraverso un crossover di stili che va dal pop, all'house, hip hop, funky, raggaeton, house ed electro.  


A produrli Nando Mormone al suo prima "investimento" in ambito musicale. «Ho prodotto qualsiasi cosa, ma è la prima volta che mi cimento in un disco. Una cosa che nasce più dal cuore che dal ritorno economico" sostiene l'ideatore del programma che ha reso celebre il trio vocale, e non risparmia invettive al sistema: "I giovani senza talento che non si classificano primi negli show non hanno speranza. Il giro è sempre lo stesso: è difficile da scardinare l'endiadi vincitore di talent e mega produzioni, è un pacchetto di mercato collegato».

 

Cinque gli inediti all'interno del nuovo album dei Sud 58, che prendono il nome dal numero dello sportivo Marco Simoncelli, venuto a mancare proprio nei giorni in cui il gruppo si stava formando. E ad un altro amico scomparso, il comico Massimo Borrelli è dedicato invece l'album che è un excursus musicale che racchiude le esperienze maturate nel tempo, ripercorrendo collaborazioni più significative. Tra gli autori Valerio Jovine e Frank Carpentieri che curano anche la direzione artistica, Alessandro Aspide, della nuova generazione di producer napoletani ed il maestro Enzo Aviotabile nocnhé padre spirituale del tyrio canoro fin dal loro esordio.

«Vogliamo unire due generazioni - raccontano -  i fan della musica classica partenopea, le persone diciamo up e e i giovani che si avvicinano alle hit ma che stava perdendo completamente la radice partenopea. Nelle nostre serate Zia Titina canta Billie Jean e O' Sarracino». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino