«Il trionfo non ha sensi», arriva sul grande schermo la storia di Alessandro

Alessandro ha 19 anni e dall’età di quattro è affetto da ipoacusia bilaterale neurosensoriale

Arriva sul grande schermo la storia di Alessandro: a Napoli la prima
L’appuntamento napoletano di sabato 15 Aprile è per le 11.00 alla Sala del Lazzaretto in via Tribunali per la prima de «Il trionfo non ha sensi». ...

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L’appuntamento napoletano di sabato 15 Aprile è per le 11.00 alla Sala del Lazzaretto in via Tribunali per la prima de «Il trionfo non ha sensi».

Un cortometraggio e un cortocircuito: un vero e proprio coacervato di menti, di attitudini e di buoni propositi. Si intitola «Il trionfo non ha sensi» ed è il lavoro di due studenti, futuri professionisti della settima arte: realizzare un progetto universitario, narrare una storia vera, sdoganare un po’ di luoghi comuni e soprattutto manifestare l’affetto per un giovane napoletano, protagonista del film.

Ecco gli intenti di Chiara Oliva e Francesco Cianci, studenti dell’Istituto Europeo di Design di Roma, che per il corso di Progettazione Multimediale hanno pensato ed eseguito questo cortometraggio: la prima ha curato regia, sceneggiatura, ricerca location e organizzazione, mentre il secondo s’è occupato di montaggio, produzione e riprese aeree. 

Hanno voluto raccontare la storia di Alessandro Coppola: «Sì, raccontare cosa si può celare dietro un ragazzo con disabilità e tutte le conseguenze che essa comporta, soprattutto parlare di un ragazzo che a soli 19 anni è stato costretto a prendere in mano la sua vita e scegliere cosa fare: è stato semplicemente unico e sensazionale».

Alessandro ha diciannove anni e dall’età di quattro è affetto da ipoacusia bilaterale neurosensoriale, una forma di sordità (e cecità) bipolare assai grave, che grazie a Telethon cura al Policlinico di Napoli nel reparto delle malattie rare. A 16 anni gli hanno ufficialmente diagnosticato la sindrome di Usher di tipo 2, una disfunzione degenerativa che lo porterà con l’avanzare dell’età a diventare cieco. Sorridente e disinvolto, volitivo ed entusiasta, ha una passione smodata per la moda e questa opportunità non gli ha solo dato spinta emozionale e visibilità commerciale, ma gli ha soprattutto dato voce: «Voglio rappresentare tutti i ragazzi che come me hanno delle disabilità e affrontano una vita molto difficile: sognare, non arrendersi mai e porsi sempre degli obiettivi. Fare il modello per me significa comunicare a chi ha delle difficoltà che non ci sono limiti». 

Ad oggi Alessandro è protagonista di campagne pubblicitarie per Antonio Marras, Rush, Puma, Pittarello ed altri. Inoltre gira nelle scuole non solo campane per sensibilizzare gli studenti sulle disabilità facendo riflettere sul fatto che in realtà sono delle forme di ricchezza e vanno valorizzate.

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Il Mattino