Quando lo ascolti capisci che correre è una beffa da cui prendere il largo, un modo insano di approcciarsi alle cose. Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif a...
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Rifugge i social, appaga l'ego con il lavoro e stenta a capire chi invece "si accontenta di tre like sui social". Si dice pronto ad un colossal sui "primi insediamenti mafiosi su Marte" ironizza e ne avrebbe fatto il sequel de "La mafia uccide solo d'estate" anche se "speriamo che non ce ne sia bisogno". La sua sana lentezza gli ha permesso di gustarsi anche la popolarità, di "andarci piano, altrimenti avrebbe nociuto alla salute, sarebbe potuta diventare pericolosa".A Napoli ambienterebbe un film spolo per esigenze di sceneggiatura ma non gli viene "spontaneo perché in lei rivedo Palermo: i napoletani - dice - certo sono diversi, ma qui mi sento come a casa del cugino perché Napoli è una Palermo, una Palerno frullata dove tutto è ancora più eccessivo". E lui che di mafie se ne intende difende Gomorra: "è improbabile che uno si metta a fare il camorrista perché ha visto la serie. E poi la crisi colpisce anche le mafie ultimamente". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino