Daniel dei iPantellas piange in diretta a Storie Italiane: «Non auguro a nessuno di vedere un amico così»

I ragazzi sono intervenuti a Storie Italiane e mentre Jacopo ha raccontato cosa è successo la sera in cui è stato aggredito con una pistola, l'amico e collega Daniel si commuove in diretta

Daniel dei iPantellas piange in diretta a Storie Italiane: «Non auguro a nessuno di vedere un amico così»
A Storie Italiane parla per la prima volta della sua aggressione Jacolo de I Pantellas, il giovane, presente durante il collegamento in studio con Eleonora Daniele, insieme al suo...

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A Storie Italiane parla per la prima volta della sua aggressione Jacolo de I Pantellas, il giovane, presente durante il collegamento in studio con Eleonora Daniele, insieme al suo amico e socio, racconta cosa è successo la sera in cui è stato aggredito con una pistola da due ragazzi mentre tornava a casa dopo aver cenato dalla nonna, che abita alla periferia di Milano. 

Lo Youtuber, ancora visibilmente scosso, ricorda di essere salito in auto e di aver sentito bussare dal finestrino del lato passeggero un ragazzo, subito dopo ha sentito la portiera del suo lato aprirsi e a quel punto ha visto un altro ragazzo con la pistola ed è iniziato il pestaggio. Il suo sospetto iniziale è che si trattasse di un tentativo di rapina, ma in studio tutti gli ospiti sono concordi nel pensare, vista la brutalità dell'aggressione, che si sia trattato delgesto di un invidioso. Le modalità in cui è stato aggredito fanno pensare a piccoli malviventi, non troppo in grado di compiere simili gesti, che possono aver agito per invidia visto il suo grande successo. Jacopo ricorda che i suoi aggressori erano due ragazzi, probabilmente anche volti conosciuti, ma non ne conosce l'identità. 

Subito dopo il racconto di Jacopo interviene anche Daniel, amico e collega di Jacopo, visibilmente scosso: «Quando mi ha scritto e l'ho visto in quelle condizioni ho cercato di raggiungerlo il prima possibile al pronto soccorso», la voce di Daniel si spezza mentre prova a trattenere il pianto: «Non auguro a nessuno di vedere un amico in quelle condizioni», prosegue. «Quando ho visto che era lucido mi sono tranquillizzato e abbiamo provato a sdrammatizzare la situazione, poi per fortuna gli esiti delle Tac erano tutti negativi». Sempre con voce tremante Daniel non trattiene la tensione ancora evidente dopo giorni dall'aggressione: «Noi oltre ad essere colleghi siamo amici, vi giuro lui è la persona più buona del mondo e non si meritava un trattamento del genere», conclude chiedendo scusa e aggiunge: «Ora mi riprendo, scusate».

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Il Mattino