«Vulesse 'O Cielo», Joe Barbieri lancia l'inedito del nuovo album «Vulío»

«La canzone parla di una distanza, come nelle migliori canzoni d'amore, una distanza tra due amanti che il cuore vuole coprire»

Joe Barbieri, «Vulesse 'O Cielo»
Venerdì 15 dicembre esce «Vulesse 'O Cielo», il primo singolo (nonché l'unico brano inedito)...

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Venerdì 15 dicembre esce «Vulesse 'O Cielo», il primo singolo (nonché l'unico brano inedito) di «Vulío» l’album di Joe Barbieri, dedicato all’inviolabile totem della Canzone Napoletana, di prossima pubblicazione.

«Il brano “Vulesse 'O Cielo” è nato a caldo dopo un cocerto che ho tenuto lo scorso maggio al Trianon Viviani come omaggio ai grandi classici della Canzone Napoletana. Il concerto fu una scelta quasi istintiva, in un clima di festa con il Napoli che stava per vincere lo scudetto, misi, quindi, in piedi questo spettacolo in poco più di dieci giorni, insieme ai grandi musicisti napoletani Nico Di Battista e Oscar Montalbano, come un qualcosa che mi è nato da dentro e che sentivo il bisogni di esprimere». 

«L'album  uscirà in primavera nella versione fisica. Ho registrato quasi tutte le canzoni che sono una trasposizione fedele del concerto al Trianon - “Vulesse 'O Cielo” è l'unico inedito - tranne una piccola parte che deve ancora essere registrata, poiché ho chiesto sugerimenti agli utenti sui social, su quali classici della Canzone Napoletana vorrebbero nell'album. Ho scelto una modalità di pubblicazione differente per questo mio lavoro, più contemporanea, da metà gennaio usciranno quattro brani al mese sulle principali piattaforme streaming, fino alla primavera, quando verrà rilasciato l'album per intero». 

Ad accompagnare l’uscita del brano è previsto un videoclip realizzato a mano dallo stesso Joe Barbieri, analogicamente, con la tecnica dello step motion (una sorta di animazione semplice che prevede di fotografare degli oggetti facendoli muovere appena ad ogni successivo fotogramma) è stato dunque creato con carta, forbici, matite, pazienza e poco altro.

«Il video è stato realizzato da me in poco più di tre settimane con forbici, carta, matite e poco altro. Questa scelta deriva dal desiderio di raccontare ciò che avevo dentro in prima persona, l'autenticità e la semplicita dei gesti, per me, valgono più della perfezione che non arriva dalla parte intima e persnale dell'io». 

È la storia minima di un fiore, che desidera essere uccello alla ricerca della leggerezza e della levità. È il racconto dell’eterno oscillare tra la solidità della propria natura e del potente richiamo del desiderio. È l’epico romanzo dell’amore, che sradica le montagne e muove i fiori.

«La canzone parla di una distanza, come nelle migliori canzoni d'amore, una distanza tra due amanti che il cuore vuole coprire e raccontata il desiderio - come si evince anche dal titolo -, il desiderio che questa distanza che esiste tra la propria natura e quello che vorremmo essere venga colmata». 

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Il Mattino