Kirill Petrenko debutta con i Berliner, doppio concerto per i 30 anni dalla caduta del Muro

Kirill Petrenko con i Berliner
Kirill Petrenko prende il posto di Simon Rattle alla guida del Berliner Philharmoniker con un doppio concerto che si profila come senza precedenti e legato a un pezzo...

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Kirill Petrenko prende il posto di Simon Rattle alla guida del Berliner Philharmoniker con un doppio concerto che si profila come senza precedenti e legato a un pezzo importante della storia tedesca: per la prima volta, l'orchestra suona davanti a Porta di Brandeburgo, il principale simbolo della città un tempo divisa, e lo fa per commemorare il trentennale della caduta del Muro avvenuta 1989. Il primo concerto si tiene stasera alla

Philharmonie della capitale tedesca e il secondo, a ingresso libero, sabato sera davanti alla Porta di Brandeburgo: «non era mai avvenuto», sottolinea il programma sul sito dell'orchestra che ama legare la musica agli eventi storici e sociali come fece Abbado negli anni Novanta dirigendo un concerto dichiaratamente
contro la xenofobia.

Il maestro russo naturalizzato austriaco era stato scelto dalla prestigiosa orchestra sinfonica berlinese quale suo
direttore principale nel giugno 2015 e assume l' incarico con l'inizio della stagione 2019/2020. Petrenko sale così sul podio che fu di Wilhelm Furtwangler, Herber von Karajan, Claudio Abbado e, da ultimo, del britannico Rattle che ha guidato i Berliner dal 2002.

La Porta di Brandeburgo, con la sua celeberrima quadriga alla sommità, è stato un epicentro della storia tedesca, nel bene e nel male: dalla parata di nazisti attraverso le sue colonne la sera della presa del potere da parte di Adolf Hitler il 30 gennaio 1933, ai manifestanti che picconavano la Muro proprio dietro il monumento nella notte del 9 novembre 1989. Con un implicito riferimento all'ancoraggio europeo della Germania - un vincolo concepito come garanzia contro i due totalitarismi del suo passato - il programma dei due concerti
comprende l'esecuzione della Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven con il suo celeberrimo «An die Freude», che è anche l'inno dell'Ue. Ufficialmente il nesso con la Nona di Beethoven è però solo il primo appuntamento delle celebrazioni per il 250/o anniversario della nascita del compositore tedesco che ricorre l'anno prossimo.

Le due esecuzioni segnano anche la prima collaborazione dell'orchestra con il soprano Marlis Petersen come «Artist in Residence 2019/2020». La cantante tedesca vanta già diverse collaborazioni con Petrenko, direttore che aveva debuttato con i Berliner Philarmoniker nel febbraio 2006.


Entrambi gli eventi potranno essere seguiti anche sulla «Digital Concert Hall», la piattaforma di streaming dei Berliner Philharmoniker (www.digitalconcerthall.com), ma anche in 145 cinema in Europa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino