Ha vinto oltre 10mila euro a 'L'eredità', indovinando la parola nella prova finale della 'Ghigliottina', e ora ha deciso di destinare metà della...
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Quella di Paolo per l'archeologia, come racconta La Repubblica, è una passione radicata sin dall'infanzia: «Già da bambino facevo parte di un gruppo archeologico a Sant'Ilario d'Enza e sognavo di scoprire questa città nascosta. In Italia però fare ricerca è difficile, impossibile se si parla di archeologia, perché investi tutto il tuo sapere nella cultura». Oggi Paolo, laureato magistrale in archeologia, con un master in bioarcheologia, paleopatologia e antropologia forense, un dottorato di ricerca in topografia antica presso 'La Sapienza' di Roma e anche il titolo onorifico di 'cultore della materia', avendo già scritto ben 22 pubblicazioni.
«Quando ho ricevuto la chiamata dagli autori della trasmissione, ho visto il prefisso di Roma e ho pensato fosse l'università» - racconta oggi l'archeologo - «Invece mia madre mi aveva iscritto a mia insaputa e su due piedi avevo dovuto decidere se accettare o meno l'invito a partecipare. Alla fine ho detto sì, ma non mi sarei mai immaginato di vincere».
Insieme al suo gruppo di lavoro, Paolo vuole dimostrare che l'antica Tannetum si trova pochi km più a nord rispetto a Sant'Ilario d'Enza, il luogo dove convenzionalmente si ritiene possa essere sepolta l'antica città. «Sarebbe una scoperta importantissima per il nostro territorio, perché potrebbe portare nuove conoscenze sull'epoca romana e pre-romana, ma non solo: circa mille anni di storia, dai galli al Medioevo» - spiega Paolo - «Organizzare uno scavo, però, costa almeno 7000 euro e comprende anche altre operazioni, come i restauri e l'allestimento di un piccolo museo. Per questo motivo da tempo ho chiesto aiuto ad associazioni e istituzioni del nostro territorio, che non ha lo stesso patrimonio archeologico rispetto a tanti altri luoghi d'Italia».
I 'Tannetum Hunters', così viene chiamato il gruppo di lavoro di Paolo e dei suoi colleghi, da tempo è su un gruppo Facebook che cerca finanziamenti per gli scavi e condivide studi e scoperti della squadra di archeologi. Ora arriverà anche la metà dei proventi della vincita a 'L'Eredità': «Mi aspettavo qualche critica da parte del mondo accademico e non solo, invece tutti si sono complimentati per la vittoria e per aver deciso di finanziare gli scavi. Forse anche in Italia finalmente si sta iniziando a capire l'importanza della ricerca e della necessità di sostenerla». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino