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Quaranta minuti, nel cortile della chiesa del carcere di Poggioreale. Da «Guaglio'» a «Tu t'è scurdato 'e me»: Liberato, dopo i tre show sold ount in piazza del Plebiscito per 70.000 persone, ha concluso le sue quattro giornate di Napoli nel carcere, stamattina, festa di San Gennaro, patrono della città e suo onomastico, se davvero sotto il cappuccio e la visiera si dovesse nascondere, come si dice, il producer Gennaro Nocerino.
Un miniset, con un saluto ai tossicodipendenti dell'istituto penitenziario a cui è stato regalato lo show: «Uè Poggioreale, Chiste è per te. Sulo per te, ammore». E poi, tra un pezzo e l'altro del miniconcerto in cui il cantante misterioso è stato accompagnato dal suo trio (percussioni, tastiere e chitarra): «Nisciuno si scorda 'e vuje, comme cazzo siete belli».
Ad accogliere il cantante il direttore del carcere Carlo Berdini, il provveditore campano alle carceri Lucia Castellano, Marinella Scala, responsabile del progetto Quarto Piano, che ha invitato il divo senza volto. In prima fila il garante dei detenuti, Samuele Ciambriello.
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