Da oggi nelle sale “Natale a Londra” diretto da Volfango De Biasi

Da oggi nelle sale “Natale a Londra” diretto da Volfango De Biasi
Il cinepanettone di Aurelio De Laurentiis continua a sperimentare le sue trasformazioni. Affidato già da alcuni anni alla creatività di Lillo e Greg,...

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Il cinepanettone di Aurelio De Laurentiis continua a sperimentare le sue trasformazioni. Affidato già da alcuni anni alla creatività di Lillo e Greg, quest’anno il film comico di Natale mescola la risata con l’azione “all’italiana” - fatta di scazzottate in stile Bud Spencer - e una spolverata di romanticismo. Da oggi infatti arriva nelle sale Natale a Londra - Dio salvi la regina, in cui il regista Volfango De Biasi guida la coppia comica romana in una strampalata avventura inglese.


I due sono i fratelli Erminio (Lillo) e Prisco Ottone (Greg), figli inadeguati di un malavitoso (Ninetto Davoli) che decidono di volare a Londra per riscattarsi grazie al rapimento dei cani della regina. Erminio si dà arie da bullo ma è un imbranato - «lotta per essere come suo padre ma non ne ha le qualità», dice il suo interprete - Prisco invece alterna momenti di violenza esplosiva a un atteggiamento rassicurante da capo scout: «Come capitava a Stan Laurel o Jerry Lewis - spiega Claudio Gregori - ha una doppia personalità: è timidissimo ma anche un criminale feroce».

Intorno a loro e alla spericolata missione a Buckingham Palace si muovono U’ barone (Nino Frassica), che gestisce un ristorante italiano chic con la figlia (Eleonora Giovanardi) e un timido sous-chef (Paolo Ruffini), e i napoletani Arteteca nei panni di due ristoratori che cucinano le polpette preferite dai cani reali. «Quest’anno abbiamo voluto osare un po’ di più - dichiara il regista, qui al suo terzo cinepanettone - Lo hanno visto i miei figli di 6 e 8 anni e lo sanno già a memoria. Insomma spero che sia un film che si ha voglia di vedere e rivedere».

Più teso il produttore De Laurentiis, che rivendica di aver cambiato stile di commedia ormai da anni, «ma nel frattempo è cambiato anche il cinema - commenta - Ogni anno cerchiamo di realizzare un film di successo che vada incontro al pubblico, ma il pubblico cambia in continuazione. Sono tante le domande che si pone un produttore che deve fare i conti con la generazione dei videogame e di internet. Spesso mi chiedo fino a quando la gente avrà voglia di andare in sala o di restare 90 minuti a vedere una partita di calcio. Funzionano gli eventi e il Natale al cinema è uno di questi, ma a Natale escono tutti, sembra che l’anno prossimo ci sarà anche Checco Zalone».

 
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Il Mattino