Dalla strada al teatro, Lucia Mallardi «Maradonna la Calciattrice» in scena a Napoli: «Realizzo un sogno»

La scelta del nome d'arte le è stato dato dal pubblico. Quello che invece usa quando si esibisce in strada o nei teatri lo ha deciso lei. E non è stata...

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La scelta del nome d'arte le è stato dato dal pubblico. Quello che invece usa quando si esibisce in strada o nei teatri lo ha deciso lei. E non è stata un'idea casuale. Lucia Mallardi è diventata famosa quando in occasione delle celebrazioni in onore di Diego Armando Maradona ha dato sfoggio della sua bravura facendo acrobazie e freestyle con il pallone. I suoi video sono diventati virali sul web. Così a Napoli uno spettatore di quello show improvvisato per strada l'ha apostrofata come «Maradonna». Da allora questo nome le è rimasto incollato addosso e oggi è anche il titolo dello spettacolo che Lucia sta portando in giro per l'Italia.

«Calciattrice» è invece venuto fuori dall'unione delle passioni di Lucia: il calcio - appunto - e il teatro. «La passione per lo sport me l'ha trasmessa papà. Lui è un vero e proprio amante del calcio. La vena artistica penso che invece me l'abbia donata mamma. Che probabilmente è la creativa della famiglia». Nata in abruzzo da genitori pugliesiLucia ha vissuto a Roma, poi a Berlino e ora si è trasferita a Napoli. «Ho iniziato a giocare a calcio a 19 anni. Forse avevo talento per questo sono passata in Serie A. Allora militavo nella squadra femminile della Lazio. Poi ho inziato a fare teatro. Credo che il palcoscenico aiuti le persone emarginate a realizzarsi».

Per Lucia, infatti, affermarsi nel mondo del calcio visto ancora esclusivamente come maschile, non è stato facile. «Oggi sono stati fatti dei significativi passi avanti. Ricordo che quando ero bambina venivo vista in modo strano. Tuttavia siamo ancora lontani da una completa emancipazione. Però devo riconoscere che le attuali generazioni di donne, unite e insieme, stanno facendo tanto affinché questi stereotipi possano essere definitivamente superati». L'aver vissuto in diversi contesti ha aiutato Lucia e le ha permesso di prendere il meglio di ogni realtà con la quale si è confrontata.

«All'estero, in particolare nel Nord Europa, puntano molto di più sull'integrazione, l'innovazione e l'organizzazione. Fanno, ad esempio, investimenti mirati nelle strutture. Ma è anche vero che l'essere italiana mi ha sempre dato una marcia in più, soprattutto dal punto di vista culturale e creativo». Napoli è una città da sempre nel cuore di Lucia: «Spesso penso che è stato il destino a portarmi qui. I miei genitori sono del Sud, quindi hanno sempre avuto un debole per questa città e la mia madrina è napoletana. Infine c'è il mio amore per Eduardo e Maradona. Insomma Napoli è una città che mi ha sempre ispirato».

Lucia è in città anche per lavoro. I prossimi 25 e 26 gennaio alle 20.30 presso la Sala Assoli del Teatro Nuovo porterà in scena il suo spettacolo, «Maradonna» appunto. «È un sogno che si realizza. Non vedo l'ora di esibirmi su questo palco davanti al pubblico. So bene che i napoletani sono molto calorosi. Non nascondo di avere un pò di ansia da prestazione. In pratica io sono l'impresaria di me stessa. Un giorno ho bussato alla porta del teatro e loro mi hanno dato questa opportunità. In scena porterò la mia storia che spero sia d'esempio ai tanti ragazzi e ragazze che spesso si sentono fuori luogo. Mi auguro che invece seguano contro tutti e tutto la loro strada».

Nel futuro di Lucia ci sono tanti progetti: «Io mi alleno e mi preparo ogni giorno per tante ore. Faccio anche danza contemporanea e farò lezioni di canto. Voglio continuare a scrivere, perché mi piace essere anche autrice e chissà se un giorno non riesca a lavorare nel mondo del cinema. In fondo la mia è una delle tante storie del Sud, proprio come quella di Maradona o di un ragazzo qualsiasi di queste strade. Una storia di rivalsa».

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Il Mattino