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Una carriera lunga cinquant’anni. Cinquanta anni trascorsi ad intrecciare parole e melodie, tradizione popolare italiana e musica leggera. Regalando emozioni, fino a diventare un maestro, un punto di forza.
Nella ventiduesima puntata di Ossi di Seppia, quello che ricordiamo, dal 1° marzo su RaiPlay Ron, uno degli amici più intimi, si sofferma su immagini e racconti di una vita e ricorda il grande artista che Dalla è stato. «Lucio ha scritto tanto per me.
Interprete eccezionale di una musica che partiva dal desiderio di divertire e di far stare insieme le persone, come nella sua famosissima “Piazza Grande, con le sue canzoni e la sua passione Dalla è riuscito a raccontare l’anima di un Paese. «Lucio era così, a volte mi chiamava nel cuore della notte pieno di entusiasmo per dirmi: “Ascolta questo capolavoro, senti che roba che ho fatto!”. Sarebbe bello adesso sentire squillare ancora quel telefono e ritrovare quella voce». Resta invece la musica dello straordinario autore di alcune delle nostre canzoni più belle. Lucio Dalla muore per un attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, il 1 marzo 2012 dove si trovava per una serie di concerti.
Ossi di Seppia, quello che ricordiamo, la prima serie Tv non fiction dell’era post pandemia, prodotta da 42° Parallelo, è una esplorazione emozionale del passato che, in ventisei puntate e altrettanti eventi (che si avvalgono del repertorio tratto dalle Teche Rai e dagli archivi fotografici) ripercorre quei fatti che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese, che hanno segnato le nostre vite e che rimarranno appunto… quello che ricordiamo.
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Il Mattino