Marco D'Amore a Verissimo: «Ero una testa calda, poi ho trovato la mia strada. Ho fatto anche il babysitter»

L'attore è stato ospite da Silvia Toffanin alla quale ha raccontato il suo amore per il cinema e come si sia avvicinato a quest'ultimo

Marco D'Amore a Verissimo: «Ero una testa calda ma poi ho trovato la mia strada: la recitazione. Per studiare teatro ho fatto anche il babysitter»
Marco D'amore è stato intervistato da Silvia Toffanin a Verissimo. Durante la loro chiacchierata, l'attore che, in questi giorni, è al cinema con il...

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Marco D'amore è stato intervistato da Silvia Toffanin a Verissimo. Durante la loro chiacchierata, l'attore che, in questi giorni, è al cinema con il film "Caracas", che dirige e che vede Toni Servillo protagonista, ha raccontato come sia nata la sua passione per la recitazione e di come questa gli abbia fatto prendere la strada giusta. L'attore, poi, ha raccontato il suo periodo milanese in cui, per mantenersi gli studi di teatro, ha svolto diversi lavoretti. Marco D'Amore ha anche ricevuto un messaggio da Servillo che diceva: «È incredibile la nostra storia: Marco ha cominciato a lavorare nella mia compagnia e, ora, siamo al cinema con lui che dirige me». 

 

 

L'intervista di Marco D'Amore

Nella sua intervista a Verissimo, Marco D'Amore ha raccontato la sua passione per la recitazione, passione che gli ha trasmesso il nonno. L'attore ha detto: «Ero una testa calda ma poi ho trovato la mia strada e mi sono salvato: la recitazione. Mio nonno mi ha introdotto a questo mondo. Lui era un personaggio un po’ bizzarro, era severo, amava la famiglia ma aveva una passione grande per il teatro. Io da bambino vedevo sempre i copioni sulla sua scrivania e quando ero piccolo, nonno chiamava tutti noi cugini e, facendoci guardare le stelle, ci spiegava un po’ di astronomia e un po’ di commedia napoletana, univa il sacro al profano. Lo devo ringraziare molto». 
Marco D'Amore ha, poi, parlato della popolarità arrivata con Gomorra: «Con Gomorra è arrivato il grande successo, nessuno di noi se lo aspettava. All’inizio ho vissuto male il fatto di essere così famoso perché io sono una persona molto timida quindi faccio fatica a trovarmi in certe situazioni, non sono mai stato bravo a fare l’estroverso e, per questo, mi sono un po’ chiuso».

 

 

 

 

L'esperienza a Milano di Marco D'Amore

Infine, Marco D'Amore ha concluso parlando della sua esperienza di vita a Milano ma, prima, ha spiegato come i genitori, inizialmente, non fossero molto contenti del fatto che volesse fare l'attore: «I miei genitori si auguravano che quella del teatro rimanesse una passione e basta. Loro volevano che mi dedicassi a un percorso di studi ben preciso perché io avevo studiato lettere e filosofia. Poi, hanno capito che volevo fare l'attore. A Milano ho vissuto i quattro anni più importanti della mia vita: ho conosciuto tantissime persone, ho fatto tanti sacrifici e lavoretti per studiare recitazione, ad esempio, il cameriere o il babysitter. Questi lavori mi hanno insegnato il rispetto per le persone con cui lavoro e per le persone in generale perché ho provato il lavoro vero, quello duro dove fai fatica». 

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Il Mattino