Marco Mengoni, Napoli è quasi sold out: sui social impazza il secondary ticketing

Dopo il caos Coldpaly dell'anno scorso, sono decine i concerti di artisti italiani protagonisti di un fenomeno che sembra non diminuire mai di intensità

Dopo il successo riscontato nel tour dello scorso anno, con un maxi evento finale al Circo Massimo di Roma, Marco Mengoni tornerà nuovamente negli stadi nel 2025 con un...

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Dopo il successo riscontato nel tour dello scorso anno, con un maxi evento finale al Circo Massimo di Roma, Marco Mengoni tornerà nuovamente negli stadi nel 2025 con un tour che aprirà ufficialmente il 26 giugno 2025 dallo stadio Diego Armando Maradona. Dopo anni passati tra i palazzetti, ultimi il Palasele di Eboli e il Palamaggiò di Caserta, l'artista torna nel capoluogo campano dopo diversi anni, pronto ad aprire un tour che, l'anno scorso, era arrivato allo Stadio Arechi di Salerno, non riuscendo mai ad approdare definitivamente a Napoli. Se nel 2024 lo stadio di casa vedrà artisti come i Negramaro e Geolier, reduci dal successo di Sanremo 2024, si dovrà aspettare il 2025 per vedere Mengoni calcare il palco di uno degli stadi più importanti del Sud Italia e che, negli ultimi anni, si è finalmente aperto ad eventi musicali di livello sempre più alto. A mettere iil Diego Armando Maradona sotto gli occhi del mondo intero sono state, sicuramente, le doppie date dei Coldplay di giugno 2023 che hanno attirato l'attenzione di diversi artisti che hanno deciso di rendere Napoli una loro tappa obbligatoria. 

L'apertura delle vendite, avvenuta il 2 febbraio, ha attirato l'attenzione di tantissimo pubblico che in poche ore ha affollato i siti di distribuzione per trovare il biglietto più conveniente possibile. Dopo l'esaurimento, in pochissimo tempo, delle zone esclusive ai piedi del palco, il web si è popolato di biglietti riveduti al doppio del prezzo in canali non ufficiali. Se con i Coldplay erano stati raggiunte cifre folli per acquistare un biglietto di seconda mano (addirittura 500/600 euro), sembra che anche gli artisti italiani non siano stati risparmiati dalla logica dei bagarini, ben prima che l'evento raggiunga un sold out ufficiale. Dopo la prima serata del Festival di Sanremo, che ha visto Marco Mengoni vestire i panni inediti di conduttore, l'interesse è salito ancora di più lasciando disponibili un numero limitatissimo di biglietti per un concerto previsto tra più di un anno e mezzo. Come ogni compravendita che si rispetti, più la richiesta sale, più il venditore è pronto a proporre cifre folli. Se su canali ufficiali i prezzi sono rimasti coerenti a quelli proposti dai rivenditori, è attraverso gruppi Telegram, Facebook e social che, dopo averne acquistati in blocco durante le prevendite, vengono rivenduti a prezzi molto più alti. 

Nonostante sia un fenomeno più che diffuso anche per la vendita dei biglietti delle partite di calcio, è con i concerti che i bagarini sono capaci di fare il peggio di sè stessi. Nel periodo della folle corsa al biglietto per i Coldplay, i prezzi attraverso canali non ufficiali erano arrivati a 600 euro per un singolo biglietto di seconda mano, spingendo TicketOne ad emettere un comunicato che mettesse in chiaro le modalità di vendita ufficiali. L'apertura del Maradona a grandi eventi musicali, come sempre succede per i concerti, è anche un rischio per coloro che in questo ambiente ci lavorano e sono costretti, quotidianamente a combattere con truffatori e persone che pretendono di ottenere il massimo guadagno possibile da biglietti che, in realtà, valgono la metà, se non 1/3 del prezzo proposto. Dopo il doppio sold out di Geolier al Maradona previsto per giugno, quest'anno si alterneranno sul palco dello stadio Ultimo, i Negramaro e il concerto evento di Nino D'Angelo. In ogni caso parliamo di vendite, talmente alte che, nei prossimi mesi, come già sta succedendo, potrebbero far intensificare sempre di più il fenomeno del bagarinaggio su bassa scala, utilizzando canali non ufficiali. Un problema che, nonostante i tentativi delle istituzioni di affrontarlo, sarà molto difficile estirpare dalla radice. 

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Il Mattino