È reduce da una lezione speciale il Maestro Marco Zurzolo, che sabato scorso è entrato nel carcere di Poggioreale, dove ha incontrato 120 detenuti e 70 studenti di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un’esperienza molto coinvolgente per il musicista napoletano, che ieri ha pubblicato sul suo profilo Facebook una fotografia in cui abbraccia un detenuto presente alla lezione. Un’immagine allegata a un post in cui polemizza con “certi” scrittori di film e fiction, ma anche con i cantanti rap: «A Poggioreale con questi miei amici sventurati, vittime di un sistema malato che tutti denigrano ma nessuno ha veramente interesse a fermarlo. Ormai l’hanno fatto diventare una moda, uno stile di vita. Film, fiction e, soprattutto, scrittori – scrive Zurzolo –. È facile fare l’opinionista stando a casa, senza problemi... E mi fermo qui altrimenti pó...».
Ogni riferimento a Saviano e alla sua opera non è per nulla casuale, considerato che il sassofonista ha già attaccato lo scrittore in altri post pubblicati sul social network di Zuckerberg. Ma in quest’occasione ne ha anche per i cantanti rap: «Rapper che dicono tutti la stessa cosa: cocaina, Rolex, Ferrari e femmine a zeffunn’ (come se piovesse, ndr), altrimenti nun si nisciun’ – prosegue il post –. E poi chiedono sempre scusa alla mamma per la vita che hanno scelto. Io ho l’impressione che molti di questi rapper non hanno proprio idea di che vuol dire finire a Poggioreale e la sera, quando tornano a casa, abbuscano dalla mamma. Forse perciò chiedono sempre scusa. Spero con tutto il mio cuore che continuano a giocare con le rime, magari scrivendo una canzone che parla di un fratello che ce l’ha fatta». E conclude: «L’abbraccio con questo ragazzo è una delle cose più belle che mi poteva capitare. Vas’ riflessivi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino