Marco Zurzolo, lezione a Poggioreale e post contro i rapper e «certi» scrittori

Marco Zurzolo abbraccia un detenuto di Poggioreale
È reduce da una lezione speciale il Maestro Marco Zurzolo, che sabato scorso è entrato nel carcere di Poggioreale, dove ha incontrato 120 detenuti e 70 studenti di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È reduce da una lezione speciale il Maestro Marco Zurzolo, che sabato scorso è entrato nel carcere di Poggioreale, dove ha incontrato 120 detenuti e 70 studenti di giurisprudenza. Un evento previsto nello stage di “Diritto penitenziario e Giurisdizione di sorveglianza” promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi della Campania, “Luigi Vanvitelli”, e organizzato con il Garante delle persone private della libertà personale della Regione Campania, Samuele Ciambriello. In quell’occasione il sassofonista ha accompagnato l’attore Pietro Bontempo nell’opera musicale “Costituzione e carcere” dello stesso Ciambriello e Mena Minafra.

 
Un’esperienza molto coinvolgente per il musicista napoletano, che ieri ha pubblicato sul suo profilo Facebook una fotografia in cui abbraccia un detenuto presente alla lezione. Un’immagine allegata a un post in cui polemizza con “certi” scrittori di film e fiction, ma anche con i cantanti rap: «A Poggioreale con questi miei amici sventurati, vittime di un sistema malato che tutti denigrano ma nessuno ha veramente interesse a fermarlo. Ormai l’hanno fatto diventare una moda, uno stile di vita. Film, fiction e, soprattutto, scrittori – scrive Zurzolo –. È facile fare l’opinionista stando a casa, senza problemi... E mi fermo qui altrimenti pó...».
 

Ogni riferimento a Saviano e alla sua opera non è per nulla casuale, considerato che il sassofonista ha già attaccato lo scrittore in altri post pubblicati sul social network di Zuckerberg. Ma in quest’occasione ne ha anche per i cantanti rap: «Rapper che dicono tutti la stessa cosa: cocaina, Rolex, Ferrari e femmine a zeffunn’ (come se piovesse, ndr), altrimenti nun si nisciun’ – prosegue il post –. E poi chiedono sempre scusa alla mamma per la vita che hanno scelto. Io ho l’impressione che molti di questi rapper non hanno proprio idea di che vuol dire finire a Poggioreale e la sera, quando tornano a casa, abbuscano dalla mamma. Forse perciò chiedono sempre scusa. Spero con tutto il mio cuore che continuano a giocare con le rime, magari scrivendo una canzone che parla di un fratello che ce l’ha fatta». E conclude: «L’abbraccio con questo ragazzo è una delle cose più belle che mi poteva capitare. Vas’ riflessivi».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino