Il mito di Mario Brega: 25 anni fa la morte dell'attore icona dei film di Verdone

«Come so' ste olive?», il mito di Mario Brega: 25 anni fa la morte d'infarto dell'attore icona della città di Roma
«Come so' ste olive?». È forse la citazione più frequente che ha accompagnato la carriera di Mario Brega, attore romano ricordato dal pubblico...

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«Come so' ste olive?». È forse la citazione più frequente che ha accompagnato la carriera di Mario Brega, attore romano ricordato dal pubblico per le sue interpretazioni nei film di Carlo Verdone e sotto la regia di Sergio Leone nella trilogia del dollaro. Morì esattamente 25 anni fa, il 23 luglio del 1994, stroncato da un infarto. Il suo spiccato accento capitolino, il suo essere popolare, la voce alta e le espressioni del viso lo hanno reso una vera e propria icona del cinema italiano. 


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Fu scelto da Carlo Verdone per recitare in alcuni ruoli tipici del romano dopo un casuale incontro a casa di Sergio Leone. Di estrazione popolare, figlio del falegname Primo Brega, è cresciuto nel quartiere Marconi. Mario Brega è citato da diversi artisti italiani, come nella canzone Supercafone del Piotta del 1999, in White Gangsta di Noyz Narcos e in Cali di tensione di Frankie Hi-Nrg
 

Celebre la scena in Borotalco interpetando il personaggio di Augusto, papà della compagna di Sergio (Carlo Verdone). «Te sei degnato finalmente de venì», dice al giovane impaurito. «Senti sto prosciutto, è dolce, è zucchero. Senti st'olive, so bone, so greche. Come so'?», chiede Augusto. «So' greche», risponde Sergio. 
 

Poi, sempre in Borotalco, l'improvvisata con la figlia nella casa del fantomatico Manuel Fantoni, con il povero Sergio che fingeva di impersonarlo al cospetto di donne avvenenti. «A balordo, a fregnacciaro», urla Augusto. E la futura moglie in lacrime. «Se sei n'omo vie qua, a infamone. Anvedi questo sta in mezzo a ste zoc...e. Pure con le negre vai», prendendolo a cinghiate. 
 

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Il Mattino