Massimo Ranieri: «E per Pappi Corsicato faccio il discografico»

Massimo Ranieri: «E per Pappi Corsicato faccio il discografico»
Come va, Ranieri? «Stancamente bene». Da quanto tempo non si esibisce nella sua Napoli? «Dunque... lo spettacolo era programmato per il 2019... sono tre anni...

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Come va, Ranieri? «Stancamente bene». Da quanto tempo non si esibisce nella sua Napoli? «Dunque... lo spettacolo era programmato per il 2019... sono tre anni più o meno». E come ha vissuto in pandemia? «In pucundria, vorrà dire! O in paranoia. Con le stesse ansie di tutti. Ma ho tentato di fare il napoletano, quando dice: Domani Dio ci pensa. Intanto, sì, certo, la situazione è migliorata, la gente pensa sia tutto finito, ma secondo me non bisogna rilassarsi e abbassare la guardia. Meglio tenere ancora le mascherine». Massimo Ranieri torna al Diana da stasera al 22 maggio con «Sogno e son desto», più che uno spettacolo un format, che a ogni stagione muta pur restando se stesso, confezionato su misura per l'ex scugnizzo di Santa Lucia. In scena con lui sarà una band di eccellenti strumentisti: Seby Burgio (piano), Pierpaolo Ranieri (basso), Luca Trolli (batteria), Max Filosi (fiati), Andrea Pistilli e Tony Puja (chitarre).

Ranieri, racconti questo suo show.
«L'essenza non muta ma, per fortuna, ho una panchina lunga, con campioni come Maradona, Pelè, Ronaldo e Cruijf. Chiunque entri, è all'altezza del compito. Voglio dire che quando tutte le canzoni in repertorio sono belle, c'è soltanto l'imbarazzo della scelta. Quest'anno, per esempio, ho inserito i due titoli che ho presentato a Sanremo 2020 e 2022, Mia ragione e Lettera di là dal mare, un brano con cui ho vinto il premio della critica, e che sembra pensato per me».

Perché?
«Amore vedi così buio è / questo mare / troppo grande per / non tremare.... Torno con la memoria al 1964. Andai in America, e non in aereo, ma in transatlantico, era la Cristoforo Colombo. Avevo 13 anni, i miei occhi stupefatti scoprivano il mondo, e io ricordo un mare enorme, gonfio, nero, mica il Mediterraneo, no. L'oceano! Mai vista tanta acqua. Pareva toccasse il cielo».

Altri brani che canterà al Diana?
«Alcuni appartengono all'ultimo disco, Qui e adesso, con gli arrangiamenti di Gino Vannelli, per esempio Quando l'amore diventa poesia, o Per una donna; poi, ci saranno due macchiette di Pisano e Cioffi, Reginella in omaggio alla grande Anna Magnani, Anema e core... ma non diciamo toppo, non roviniamo la sorpresa».

A proposito, Vannelli sta curando anche il suo prossimo disco. Il titolo?
«Non c'è ancora. è in corso d'opera, sto ancora registrando. Ma inserirò senza dubbio Lettera di là dal mare».

Perché Vannelli?
«È un jazzista, ha grande musicalità, ha fatto un lavoro eccellente con Qui e adesso, ha la virtù di esaltare le canzoni usando le sonorità di oggi senza alterarne l'essenza».

Anche il repertorio classico napoletano?
«Gli americani vanno in paranoia quando si accostano a monumenti della tradizione musicale mondiale. Dovrebbero saperlo i giovani di oggi e imparare. Alla fine, tutto parte da là... il primo a fare rap non è stato forse Renato Carosone?»

Tra poco sarà su un set di Canale 5, è vero?
«Sì, mi aspetta una fiction, ma posso dire poco, a parte che sarà diretta da Pappi Corsicato, non ho neppure la sceneggiatura. Si tratta di una commedia, in quattro puntate di un'ora e mezzo ciascuna. Io sarò nel ruolo di un ex discografico. Insomma, la musica, cacciata dalla porta, rientra dalla finestra».
E, ora, il suo libro, uscito nel novembre scorso, «Tutti i sogni ancora in volo». Oggi (ieri per chi legge) compie 71 anni. Alle sue spalle ci sono oltre 60 anni di carriera, 14 milioni di dischi venduti nel mondo e, tra l'altro, le 600 repliche di

«Sogno e son desto». Ranieri come si fa a vincere la vecchiaia?
«Bella domanda. Non lo so. Non l'ho ancora scoperto. Ma è dura, perché sai che davanti non hai più il tempo di una volta. Cerchi di godere per quel che ti offre la vita, ma i programmi, i progetti non sono più a lungo termine. Lo spirito è giovane, e il corpo cede. Il footing diventa passeggiata... Ma va bene così».

Un sogno ancora nel cassetto?


«Fare al meglio quel che faccio, sperando che la mano di Dio aiuti me e tutti gli altri in questo periodo così difficile... un sogno nel cassetto... ma sì, una regia teatrale in cui non sia anche attore. Una regia pura... ma va bene così».
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Il Mattino