Sanremo, Meta & Moro restano in gara nonostante un minuto di autocopia

«Non mi avete fatto niente» era stato scritto pensando all'Isis e al terrorismo. Ma ora che la Rai ha deciso di tenere in gara la canzone scritta da Ermal Meta e...

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«Non mi avete fatto niente» era stato scritto pensando all'Isis e al terrorismo. Ma ora che la Rai ha deciso di tenere in gara la canzone scritta da Ermal Meta e Fabrizio Moro con Andrea Febo, che aveva portato con se testo e ritornello di un suo pezzo precedente di scaso successo, «Silenzio», il titolo suona come salvacondotto. Pur presentata da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali al Sanremo Giovani 2016 e disponibile all'ascolto in rete sino allo scoppiar del caso, pur pubblicamente eseguita in almeno un paio di esecuzioni di cui si ha notizia in rete. Gli stralci di «Silenzio» in «Non mi avete fatto niente» sarebbero inferiori a un terzo, meno di un minuto e tre secondi, sebbene i ritornelli siano più o meno sovrapponibili. I versi di «Il silenzio» recitano: «Non mi avete tolto niente, non avete avuto niente, questa è la mia vita che va avanti oltre tutto e oltre la gente». Quelli del brano ammesso in gara sono: «Non mi avete fatto niente, non mi avete tolto niente, questa è la mia vita che va avanti, oltre tutto, oltre la gente».


Difficile davvero comprendere la decisione Rai di ammettere in gara una canzone (auto)copiata per un terzo, e, perdipiù, nella parte che forse conta di più, almeno in questo caso, il refrain. Non a caso il direttore artistico Baglioni se ne chiama fuori, rimettendosi alle «decisioni che ancora non conosco». Come a dire che lui avrebbe deciso diversamente, ma ha lasciato il cerino accesso nelle mani di Viale Mazzini, con il direttore Teodoli e il capostruttura Fasulo a metterci la faccia. Difficile dire che quel cerino sia stato spento, come capisce chiunque ascolti i due brani a confronto.

Soddisfatti i due cantautori, anche se è difficile capire quale impatto il caso avrà sulle loro speranze di vittoria: erano tra i favoriti della vigilia. La Rai, intanto, cerca di uscire dal pasticciaccio brutto combinato e ipotizza di cambiare il regolamento per l'anno prossimo.
 

«Il pomo della discordia», prova a riassumere Meta, «è una canzone scritta da Andrea Febo (collaboratore storico di Fabrizio) che venne presentata nelle Selezioni di Sanremo Giovani di 3 anni fa, venne scartata e mai commercializzata. Fabrizio, io e Andrea abbiamo mantenuto una parte di quella canzone per non sacrificare qualcosa di bello (cosa che abbiamo raccontato in più interviste) e tutti e tre insieme abbiamo scritto una nuova canzone con un significato completamente diverso. Plagiare significa copiare, ma è assurdamente ridicolo considerando che Febo ha scritto con me e Fabrizio ''Non mi avete fatto niente''. Inoltre entrambi siamo autori da molti anni e abbiamo scritto molte canzoni contribuendo a diversi successi sia per noi stessi che per gli altri. Chi ci conosce lo sa. Quando abbiamo deciso di raccontare uno stato d'animo generale con questa canzone non lo abbiamo fatto per presentarci al Festival, ma per parlare di pace. Siamo molto dispiaciuti di quello che sta accadendo perché non siamo venuti al festival a prendere in giro la gente, ma per abbracciarla». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino