Riccardo Muti tra i giovani a Ravenna aspettando l'evento a Paestum

foto Ravenna Festival Silvia Lelli
In attesa del grande Concerto dell'Amicizia ai pedi dei Templi di Paestum il 5 luglio, Riccardo Muti ha inaugurato ieri la trentunesima edizione del Ravenna Festival con un...

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In attesa del grande Concerto dell'Amicizia ai pedi dei Templi di Paestum il 5 luglio, Riccardo Muti ha inaugurato ieri la trentunesima edizione del Ravenna Festival con un concerto che, di fatto, riapre la stagione della musica live in Italia dopo la chiusura per coronavirus. Presenti il presidente del Senato Casellati, il ministro della Cultura Franceschini e il direttore generale dell’Unesco Audrey Azoulay. In platea solo trecento spettatori distanziati e con mascherina. Distanza anche sul palco della Rocca Brancaleone per i giovani orchestrali, ognuno davanti a un singolo leggio.


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Qui, nel giorno della Festa della Musica e del solstizio d'estate, i musicisti dell'Orchestra Giovanile Cherubini. Con loro la soprano di Caserta Rosa Feola, impegnata nelle virtuosistiche partiture dell'“Exsultate, Jubilate" KV 165 e l’“Et incarnatus est” dalla Messa in do minore KV 427, sempre di Mozart. In apertura, invece, un breve brano del 1898 di Skrjabin, “Rêverie”, scelto dal grande direttore napoletano per la sua atmosfera sognante e, in chiusura, le note solari di una delle più note sinfonie mozartiane, la n. 41 in do maggiore KV 551 “Jupiter”. Una scelta non casuale: «Mozart è Mozart, non ha bisogno di giustificazioni - sottolinea Muti - Le pagine musicali eseguite da 62 elementi dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ci permettono di guardare con speranza al futuro e cercare dentro di noi il coraggio di recuperare parte di quanto perduto. L’Italia, il Paese della musica, deve rimanere una fortezza culturale».

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Il Mattino