«All In - Il gioco può causare solitudine», in scena fino a domenica al Ridotto del Mercadante

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NAPOLI - È la ludopatia il filo conduttore della commedia tragica «All In - Il gioco può causare solitudine», in scena al Ridotto del Mercadante fino a...

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NAPOLI - È la ludopatia il filo conduttore della commedia tragica «All In - Il gioco può causare solitudine», in scena al Ridotto del Mercadante fino a domenica 12. L’opera - scritta da Roberto Nugnes e interpretata magistralmente dagli attori Gennaro Di Colandrea e Geremia Longobardo – è incentrata su una piaga sociale. Basti pensare che la dipendenza dal gioco, solo in Italia, conta 800mila persone mentre in due milioni possono diventare giocatori d’azzardo patologici. La commedia, diretta da Giuseppe Miale Di Mauro, narra la storia di due amici di lunga data, Ernesto e Ruggiero. Entrambi, insoddisfatti della loro vita, sono giocatori e si ritrovano in una situazione estremamente drammatica. Il primo perde ogni cosa, anche moglie, figlia e casa dopo aver scommesso su tutto. Ma non riesce a farne a meno, ricorre persino ad una slot machine da arredamento. Ruggiero, il suo miglior amico, sembra un vincente. Particolare non trascurabile, nello svolgimento della trama, è il ragioniere dell’ ”imprenditore” cui Ernesto ha fatto ricorso per pagare i debiti e gli deve migliaia di euro. Per i due sul palcoscenico un’ ultima esperienza insieme: una giocata finale per sdebitarsi con lo strozzino. «L’attualità dello spettacolo è allarmante – scrive Miale Di Mauro nelle note di regia - Così come l’urgenza di divulgarlo il più possibile a giovani e meno giovani, adolescenti e giovanissimi. Il rischio è rimanere soli e, per questo strapiombo, purtroppo non esistono età». Lo spettacolo, in scena fino a domenica sera, è prodotto da I Due della Città del Sole in collaborazione con il Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale. La scenografia è di Luigi Ferrigno, le musiche originali sono di Antonio Della Ragione, il disegno luci di Giuseppe Di Lorenzo, i costumi di Giovanna Napolitano. Realizzazione scene Armando Alovisi, tecnico audio e luci Stefano Esposito

 
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Il Mattino