Maldestro, il nuovo singolo è «Famiglia criminale»

Sulla scelta del rap Maldestro afferma: «Ho sempre amato il rap, ma negli ultimi anni pare che molti di quelli che lo cantano hanno perso un po’ la bussola»

Copertina del nuovo brano di Maldestro
Nuovo singolo per Maldestro che, il 7 luglio, debutta con «Famiglia criminale». Le sonorità urban e le espressioni tipiche degli ultimi anni segnano...

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Nuovo singolo per Maldestro che, il 7 luglio, debutta con «Famiglia criminale». Le sonorità urban e le espressioni tipiche degli ultimi anni segnano un continuum con il vecchio singolo «Preludio», grazie anche all'utilizzo del rap e della lingiua napoletana.

Dopo l'incontro con il producer Giuseppe Caliendo, c'è stata una virata da parte dell'autore a testi incisivi e crudi, che hanno l'intento di scuotere gli animi di chi ascolta ed allo stesso tempo di immedesimarsi nello storytelling. Un testo/canzone autobiografico crudo, ma che parla di speranze, di occasioni colte e di possibilità perdute.

Maldestro, nel presentare il brano, dichiara: «Mio cugino aveva un talento così cristallino e potente che avrebbe potuto giocare in serie A con una gamba sola. A 16 anni il Parma lo porta in prima squadra ma lui non si presenta. Aveva già scelto di seguire la famiglia. E se avesse avuto qualcuno a suo fianco con più forza per non farlo sbagliare? Se ci fosse stato lo Stato a tutelarlo da un destino segnato? Lo sappiamo i se e i ma ce li facciamo fritti, ma ogni storia può andare diversamente da come la immaginiamo. Mi piacerebbe che Famiglia Criminale arrivasse a tutti coloro che hanno un talento e si trovano davanti a un bivio: coltivarlo o distruggerlo. Vorrei arrivasse soprattutto a loro, per dargli una speranza come è stata data a me».

Sulla scelta del rap come forma di espressione ancora Maldestro afferma: «Ho sempre amato il rap, ma negli ultimi anni pare che molti di quelli che lo cantano hanno perso un po’ la bussola. L’hip hop è nato per rivoluzionare, per dissentire. Oggi invece è una battle per dimostrare chi è più capitalista dell’altro. Si fa la conta delle view, dei platini e il sistema ringrazia. Certo, tutti vorremmo fare un disco d’oro, ma senza mettere il risultato davanti all’intenzione. Allora ho deciso di svoltare per un’altra strada, di consegnare ad Antonio Prestieri il timone che avevo lasciato a Maldestro».

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Il Mattino