Napoli, morto Zemi: addio al pioniere newpolitano dei graffiti

Napoli, morto Zemi: addio al pioniere newpolitano dei graffiti
Se n'è andato, ad appena 46 anni, Stefano Zemi, per tutti semplicemente Zemi, la sua tag ancora rintracciabile in mille angoli della città, uno dei padri...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Se n'è andato, ad appena 46 anni, Stefano Zemi, per tutti semplicemente Zemi, la sua tag ancora rintracciabile in mille angoli della città, uno dei padri fondatori della graffiti art napoletana, il primo in assoluto a portarla nel centro storico, quando era ancora confinata nelle periferie, o direttamente sui vagoni delle vecchie metropolitane. Colpito da una patologia rara, l'anno scorso i suoi amici, a partire da Alberto Cretara, alias Polo, avevano raccolto fondi per le sue cure dipingendo il muro antistante la facoltà di ingegneria ad Agnano.


Originario di Santa Maria la Nova, «la porta accanto alla casa in cui era cresciuto Pino Daniele), Zemi scopre la spray art all'istituto d'arte Palizzi, diventandone uno dei primi alfieri in città e realizzando, su commissione dei tifosi, i primi disegni: il leone di piazza Carolina, Teste Matte e i Mastiffs a San Gaetano. Con il già citato Polo e Sha One, all'epoca anche loro writer, poi rapper con La Famiglia (Dj Simi in console), è al centro della crew K.T.M., acronimo inconfondibile, nelle cui fila sono passati anche Chief, Kaf, Mars, Cyop, Eno, Demon, Ozon, Jorit e Skor.


Marcello gira l'Italia, cercando di essere presente a tutte le jam di graffiti art, a tutti gli eventi che uniscono il popolo hip hop. I suoi graffiti sono coloratissimi, cosa che tenderà a replicare anche nel suo mestiere di tatuatore.
L'anno scorso per il «paint day» indetto per raccogliere fondi per lui si era riformato il collettivo della Ktm crew: Jorit, Luca Eno Trimaldi, Lino Ozon, Lucio Skor, Giulio Demon Verdi, Roberto Fiorentino, Luca Carnevale e Aldo Oliviero...


Suo il murales di Pino Daniele con la chitarra che suona «I say I sto cca» nella zona dei Banchi Nuovi, nella zona dove entrambi, sia pur ad anni di distanza, erano cresciuti, oggi ritrovo di turisti ed appassionati del Lazzaro Felice. Non c'è più, invece, traccia di uno dei suoi celebrati «puppet» accanto ai binari della fermata della Cumana di Montesanto, oggetto per anni di studio dei graffitari ai primi vagiti.


Forte il cordoglio nella comunità hip hop: «Grazie per ogni insegnamento e per ogni tuo sorriso, sei un gigante immenso, per sempre!», ha postato Frankie B. «Grazie per tutto quello che ci hai dato, per aver contribuito alle fondamenta di questa meravigliosa storia che è l'hiphop Napoletano. Dolore e tristezza nel cuore», ha rilanciato Lucariello. «Mentore per tantissimi di noi!!! Rest in power», ha scritto Dj Uncino. Anche Clementino ha salutato il maestro writer, «King Marcello Zemi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino