Nel suo essere, urbano e tropicale. Nei contenuti, rivoltoso e pacifista. “Modern Art”, quarto disco di inediti di Nina Zilli, si riassume così. Uscito il 1...
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Registrato tra l’Italia e Giamaica, è intriso di sonorità che rispecchiano appieno influenze tra le più disparate. Nonché la sua stessa personalità, versatile ed eclettica. «In questo paese ritrovo me stessa e attingo ispirazioni che più mi completano. È in Giamaica che ho sentito per la prima volta la musica di Bob Marley e sonorità musicali totalmente diverse».
Dodici pezzi in totale, prodotti da Antonio Canova e un booklet i cui disegni sono presi da un taccuino manoscritto e contenente le illustrazioni della stessa Zilli: «da piccola dipingevo, poi la musica si è impossessata di me. E oggi, invece di scrollare Facebook, disegno».
Ad anticipare l’album, “Mi hai fatto fare tardi”, singolo di successo dell’estate, scritto con la collaborazione di Dario Faini, Tommaso Paradiso dei TheGiornalisti, Calcutta. «Ho sempre scritto da sola. Sento il bisogno di rinnovare la mia scrittura e di aprirmi a collaborazioni che mi arricchiscono». Nella tracklist, altre collaborazioni: “Butti giù”, il pezzo scritto da J-Ax che definisce «l’altro lato della medaglia. È la parte rivoltosa del disco. Energia pura. Per me è uno dei migliori pezzi di rap del mio amico fraterno Ax».
Presente anche una cover. “Il mio posto qual è”, canzone di Ornella Vanoni del 1967, a cavallo tra beat e rock. «Credo sia una canzone super attuale: ci sentiamo tutti un po' così oggi. Le guerre ci condizionano e questa mi si calzava a pennello».
Il suo rapporto con la televisione? «Per ora faccio la cantante. Mi sento tale. Per il resto, la TV mi ha sicuramente dato tanto. “Italia’s got talent” è fatto dalle persone. La forza di alcune di loro mi ha dato la voglia di parlare nel disco degli essere umani e della loro positività».
Da metà ottobre sarà in tour nei club. Il 4 novembre all’Atlantico di Roma. Nella formazione strumentale, cinque elementi e un DJ, «di quelli alla vecchia maniera, perché credo che la sua presenza sia una chiave per legare anche le altre mie canzoni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino