Addio a Paolo Zavalloni, El Pasador delle sigle tv

Da "Non stop" ad "Amado mio, amada mia", voce rauca e disco music

Paolo Zavalloni, alias El Pasador
Il cantautore, tastierista e arrangiatore Paolo Zavalloni, conosciuto con il nome d'arte di El Pasadòr e in precedenza di Paolo Zavallone, è morto...

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Il cantautore, tastierista e arrangiatore Paolo Zavalloni, conosciuto con il nome d'arte di El Pasadòr e in precedenza di Paolo Zavallone, è morto all'età di 90 anni a Bologna.

I funerali si terranno venerdì 23 giugno, alle ore 11.30, nella chiesa della santissima Annunziata a Bologna. L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla figlia, Cristina Zavalloni, anche lei cantante e compositrice.
Paolo Zavalloni, nato a Riccione il 29 agosto 1932, nella seconda metà degli anni '70 adottò lo pseudonimo El Pasadòr, caratterizzandosi per voce roca e i lunghi baffi, accompagnandosi spesso con pupazzi.

È stato autore di numerose sigle televisive della Rai, tra tutte «La sberla» e «Non stop», e altri titoli in stile disco music come «Amada mia, amore mio» e «Kilimangiaro». Diresse l'orchestra al Festival di Sanremo 1978 e nella stessa edizione incise la sigla, «Jeans flower», usando però il suo vero nome. In coppia con la figlia Cristina, allora undicenne, nel 1982 incise «Papà ha la bua», sigla del programma per la tv dei ragazzi Rai «Tip Tap».

Negli anni '80 incontrò i frati dell'Antoniano e iniziò a curare gli arrangiamenti musicali dello Zecchino d'Oro dal 1989 fino al 2001, quando si ritirò a vita privata.

Paolo Zavalloni iniziò l'attività di musicista all'inizio degli anni '50, entrando come tastierista nel gruppo che accompagnava Henghel Gualdi, per poi formare un proprio complesso nel 1957. Nel 1959 debuttò come cantante. In quel periodo scrisse anche canzoni per altri artisti, tra cui «Le notti lunghe», inclusa da Adriano Celentano nel suo album del 1965 «Non mi dir e Non mi capirai», con testo di Vito Pallavicini.

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Il Mattino