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L'attore e regista toscano Leonardo Pieraccioni è stato intervistato dal Corriere della Sera, in vista dell'uscita del suo film "Pare Parecchio Parigi", in arrivo nelle sale da domani 18 gennaio. A trent'anni da "I laureati", Pieraccioni ha parlato anche del suo amico Massimo Ceccherini, tra i protagonisti tra gli altri anche ne "Il ciclone", e che dopo la sua partecipazione all'Isola dei Famosi nel 2017 si è pian piano defilato dalla scena pubblica.
«Ceccherini - racconta Pieraccioni - è diventato una specie di prete laico, se ne sta arrampicato in un paesino sopra Pistoia, beve quasi solo acqua e vive in simbiosi con il suo cane.
Parlando del suo film, Pieraccioni ha poi spiegato come mai la commedia ha perso presa nel pubblico, che per il regista toscano «si è disaffezionato. La finestra per vederli si è accorciata, dopo tre mesi li hai comodo in casa, i film comici sono quelli che ne soffrono di più perché si pensa che i supereroi rendano di più sul grande schermo. Ma anche una risata da solo o tra 500 persone è un'altra cosa».
Poi parla di sé stesso: «Quando smisi di studiare, molto presto, i miei mi videro come un bravo ragazzo. Feci per cinque anni il magazziniere, poi lavorai in una falegnameria. Era un modo per farmi capire che la vita del non laureato era difficile. Nel mezzo il mi' babbo mi aveva trovato un lavoro da usciere in banca. Per chi veniva da una famiglia umile il posto fisso era il massimo, gli dissi che facevo fatica a immaginarmi con la divisa da usciere e mi capì». Quando poi iniziò a fare l'attore, «i miei mi hanno sempre fatto sentire con i piedi per terra».
Già ad aprile scorso, anche lui al Corriere della Sera, proprio Ceccherini aveva raccontato dei suoi problemi passati: «Ho debuttato a 25 anni, ho girato una cinquantina di film. Mi sono sempre mangiato tutti i soldi guadagnati».
«Quando mi ubriacavo era impossibile tenermi, Elena (la sua compagna, ndr) mi picchiava e fermava la bestia dentro di me. Picchia oggi picchia domani, il colpo di fulmine lo ebbi una notte. Ho bisogno quasi sempre della presenza di Elena, sono stato in Africa sul set di Gattone e mi sono fatto mettere WhatsApp per poter fare le videochiamate a lei e Lucio, il mio cane, perché non potevo portarlo nel deserto». E proprio a Lucio, il suo cane, è legatissimo: «L'amore che ho per lui batte tutti quelli che ho avuto, ci dormo insieme».
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