«Questo nostro amore nato su un set difficile»

«Questo nostro amore nato su un set difficile»
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Inviato a Venezia

Di cosa parliamo, quando parliamo d’amore? Del coraggio di sostenere l’altro anche nelle scelte sbagliate, per esempio. O della misteriosa capacità d’intendersi nelle situazioni difficili. Di ragione e sentimento. Oppure della meravigliosa incoscienza che accompagna sempre, nei ragazzi, la scoperta della passione. Parlano d’amore nei modi più disparati tutti i film passati ieri sugli schermi della Mostra, e già questa è una discreta novità, in un festival d’arte cinematografica, dove i generi narrativi di solito vengono guardati con qualche sospetto. Incarnano l’amore i due divi più attesi, Michael Fassbender e Alicia Vikander, innamorati pazzi in «The Light Between Oceans» e coppia glamour nella vita.


Sarebbe stata proprio la lunga permanenza sull’isola deserta al largo delle coste australiane che è stata il set del film, e la decisione del regista Derek Cianfrance di sottoporli a un lungo training di prove «in loco», a far scattare la scintilla tra il divo di «Hunger» e l’attrice premio Oscar per «The Danish Girl». Almeno, così la raccontano. Lui è un reduce della Prima guerra mondiale, ferito nell’anima e desideroso di solitudine, che allo scopo accetta l’ingrato lavoro di guardiano del faro. Lei è la compagna capace di fargli riscoprire i piaceri della vita, frustrata nella sua fortissima voglia di maternità. L’arrivo di una barca con a bordo un morto e una neonata sembra risolvere i loro problemi esistenziali, in realtà glieli complicherà oltremisura quando, anni dopo, una donna rivendicherà i propri diritti di madre sulla bambina.

E il loro piccolo paradiso diventerà un inferno. «Il peso di una decisione sbagliata all’origine diventa una battaglia per la verità» spiega Fassbender. «Ho amato moltissimo questo personaggio, un uomo forte e leale capace, nello stesso tempo, di fare scelte importanti in nome dell’amore. “The Light Between Oceans” finisce così per essere un inno alla vita, all’energia delle donne che smuove il mondo». Come la sua protagonista Isabel, anche Vikander non ha ancora figli e le è sembrata un’enorme sfida rendersi credibile nel desiderio di maternità: «Sapevo di toccare un nervo scoperto di tanta parte del pubblico femminile, ho cercato di essere all’altezza aiutata da una sceneggiatura di ferro e dal talento di Michael», dice.


Il divo, però, ricorda i giorni delle riprese come una specie di campo di battaglia: «Alicia era così fiera di aver ottenuto la parte, ma anche così affamata di cinema, mi faceva quasi paura. Conosco quella sensazione, all’inizio della carriera la proviamo tutti, sai di avere una grande opportunità per uscire dall’ombra e ti impegni moltissimo. Sul set mi provocava e io sentivo di dover essere alla sua altezza». Com’è finita tra loro due si sa, e ieri sera s’è visto anche sul tappeto rosso, dove lui se l’è sempre tenuta stretta nonostante l’orribile vestito tirolese.
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Il Mattino