Da noi i più conoscono Randy Newman solo per gli Oscar vinti per le canzoni dei cartoon Pixar (nel 2002, per «If I didn’t have you» in «Monsters...
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Eccolo, allora, in «Brothers» far discutere i fratelli Kennedy dell’invasione della Baia dei Porci e rendere omaggio a Celia Cruz, eccolo sfottere - ma sarà il «suo» punto di vista o «solo» quello della canzone? - «Putin» dopo aver rinunciato a mettere in scaletta anche il pezzo che aveva dedicato al pene - si avete letto bene - di Trump: «Qualcuno recentemente ha detto che il presidente sembra uno dei personaggi delle mie canzoni, ed ha ragione», ha confessato divertito lui a «Mojo». Empatia e vicinanza si può avvertire in «Sonny Boy», sulla breve e complicata vita di Sonny Boy Williamson, bluesman degli anni Quaranta la cui identità fu poi rubata da un altro artista. E nelle brevi storie familiari di «Lost without you» e «Wandering boy». Altrove spunta il suo stile satirico alla californiana, il suo tocco da pianoman che per una battuta venderebbe i tasti bianchi ed anche quelli neri. Tanto poi glieli ricompreremmo noi.
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Il Mattino