La luna, i templi, la musica. La più giovane orchestra su ciò che c'è di più antico. E il cuore ammutolisce. In 23 anni, molte città ferite...
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Il concerto «Le vie dell'amicizia» è in ricordo di Hevrin Khalaf, giovane donna curda uccisa in un agguato, e dell’archeologo Khaled Al-Asaad, custode del patrimonio siriano perduto nonché vittima dell’Isis nel 2015.
L'orchestra è la Giovanile Luigi Cherubini: con i musicisti della Syrian Expat Philharmonic Orchestra, esegue la terza sinfonia in mi bemolle maggiore. L'Eroica di Beethoven, una partitura drammatica, cui si aggiungono l'esibizione di due artiste curde, Aynur Doğan e Zehra Doğan, e le difficoltà imposte dalla distanza tra strumenti per le norme anti-contagio.
Sono 800 gli spettatori in una platea di abiti informali, ridotta ai tempi del Covid-19, le sedie da moltiplicare per due. Solo un settore ha posti ravvicinati per i congiunti. Ticket subito sold out, ma il pubblico è diverso da quello delle grandi occasioni: meno glamour, più caloroso, e applaude tra un tempo e l'altro, anche prima e dopo la marcia funebre. Con standing ovation finale.
L'incasso va in beneficenza. E, per chi non ha trovato il biglietto, c'è la possibilità di vedere l'incanto: il 23 luglio alle 23,15 su Raiuno. Un evento, come sottolinea il maestro Muti, «in uno spazio unico» che rilancia l'immagine della Campania, ed è sostenuto dalla Regione con la Camera di Commercio di Salerno e il Ravenna Festival, promosso e organizzato dalla Scabec in collaborazione con il Parco archeologico di Paestum e Velia («Pronto a ospitare altri spettacoli», annuncia il direttore Gabriel Zuchtriegel) e il Comune di Capaccio. In pieno accordo, la polemica tace. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino